di Valeria Zeppilli - Il tasso di crescita dell'avvocatura è in netto calo: non solo le iscrizioni incontrollate sembrano ormai quasi un ricordo, ma le cancellazioni volontarie dall'albo sono sempre più numerose, tanto che nel 2016 sono arrivate addirittura a 4.488. Il grido d'allarme, lanciato da più parti, sulla necessità di porre un argine alla massiccia consistenza della categoria forense nel nostro paese, sembrerebbe, dunque, stando ai dati, non aver più ragione d'esistere (leggi: Avvocati: Davigo, numero chiuso a giurisprudenza per ridurre i legali e il loro reddito).
Avvocati, crescita inferiore al 2%
La media di avvocati per abitanti, in Italia, resta ancora molto alta rispetto agli altri paesi dell'Unione Europea, ammontando a 4 su 1.000.
Tuttavia, innanzitutto, si tratta di un dato che non descrive in maniera uniforme l'intera penisola, posto che se in Calabria i legali sono addirittura 6,8 su 1.000, in Campania 5,9 su 1.000 e in Lazio 5,6 su 1.000, non può non rilevarsi che in Valle d'Aosta sono 1,4 su 1.000, in Trentino Alto Adige 1,7 su 1.000 e in Friuli Venezia Giulia 2,1 su 1.000.
Si tratta poi, come accennato, di un dato destinato a modificarsi nel tempo se solo si considera che nei primi anni duemila il tasso di crescita degli avvocati si assestava sull'8-10% mentre oggi stenta ad arrivare al 2%. Verosimilmente, tra qualche anno il numero di avvocati che si iscrivono all'albo non eccederà quello di coloro che ne escono per pensionamento, cancellazione o decesso.
Diversità tra Regioni
Come accennato, la maggior parte degli avvocati italiani si trova nel centro-sud e al sud della Penisola e anche molti di quelli che operano al nord provengono dal meridione.
A ciò si aggiunge il fatto che proprio lì dove gli avvocati sono più numerosi i loro redditi sono più bassi e in discesa. Si tratta di un dato ancor più preoccupante se si considera che, in generale e anche volgendo lo sguardo al di là della professione forense, pure a parità di reddito nominale e di altre caratteristiche sociodemografiche della famiglia, il benessere percepito al centro-nord della penisola è differente rispetto a quello percepito da chi abita al sud.
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