di Gabriella Lax - Più di 100milioni previsti dal governo per agevolare la sostituzione dei televisori in vista del nuovo switch off del digitale terrestre previsto nel 2022. La conseguenza di questo passaggio sarà che (secondo le prime stime) più del 90% delle tv del Paese non saranno in grado di ricevere le nuove trasmissioni e richiederanno un decoder aggiuntivo o la sostituzione dell'intero apparecchio. La nuova versione del digitale terrestre, invece, consentirà un aumento della qualità visiva e sonora, oltre a più contenuti in alta e altissima definizione.
Tv, il passaggio a 5G
Si tratta di una clausola di "salvaguardia", prevista al comma 14 dell'articolo 89 dell'attuale legge di bilancio che regola l'asta per le frequenze della banda larga ultramobile 5G. Il testo dà l'impressione di voler preparare gli utenti all'idea di future connessioni 5G, ma dal momento che alcune delle frequenze di trasmissione in gioco sono attualmente occupate dalle emittenti televisive, le ripercussioni sulle tv potrebbero essere pesanti. Secondo la norma, dal 1 gennaio 2020 al 30 giugno 2022 (i tempi varieranno da regione a regione in base al piano ad hoc dell'authority) le emittenti televisive devono liberare le frequenze occupate nella banda dei 700 MHz necessarie agli operatori 5G, spostando le trasmissioni dentro uno spettro completamente riorganizzato. Questo non vuol dire che dovremo rinunciare ai nostri canali preferiti: utilizzando lo standard DVB-T2, che si basa su algoritmi di compressione delle immagini più recenti, le emittenti potranno impacchettare un maggior numero di canali all'interno di uno spettro anche più ristretto rispetto a quello a disposizione oggi.
La relazione tecnica della legge di bilancio chiarisce il percorso da attuare: nel caso in cui il livello di sostituzione naturale dei televisori non sarà sufficiente, il ministero dello Sviluppo economico formulerà proposta di rifinanziamento utilizzando parte delle risorse attualmente previste come compensazione per le emittenti televisive che dovranno cambiare frequenze (276,8 milioni per i broadcaster nazionali e 304,2 per quelli locali).
Chi dovrà cambiare tv?
Ma come si fa a sapere se la nostra tv supererà indenne o meno il cambiamento? Secondo quanto riporta IlSole24Ore non è vero che le tv non funzioneranno più. In caso di mancata compatibilità con lo switch digitale basterà acquistare un decoder come avvenne nel caso del passaggio dall'analogico al digitale. Inoltre, se abbiamo acquistato un televisore nell'ultimo anno e mezzo è probabile che la tecnologia presente sia già quella valida per il nuovo sistema. Invece se si tratta di un televisore comprato prima del 1° luglio 2016 (data a partire dalla quale tutti gli apparecchi devono essere dotati di sintonizzatore per ricevere programmi in tecnologia DVB-T2) è molto probabile che da luglio 2022 servirà un nuovo decoder. Dal primo gennaio 2017 i negozianti hanno l'obbligo di vendere ai consumatori televisori già DVB-T2 o con un decoder compatibile.
Bonus tv 2018
Per chi dovrà comunque acquistare nuovi apparecchi o adeguarsi alle nuove tecnologie, la manovra ha previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro come contributo, assegnando 25 milioni per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022. Per capire come sarà strutturato e a chi spetterà, in ogni caso, bisognerà attndere il testo definitivo della legge.