Stop ai rimborsi 'gonfiati'. Chiedere, infatti, una indennita' di trasferta superiore al dovuto mette a rischio carcere. L'ammonimento arriva dalla Corte di Cassazione che in una sua sentenza, la 38953, ha reso defintiva la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione nei confronti del sindaco di Montallegro, nell'agrigentino, 'per avere chiesto indennita' di missione piu' del dovuto'. In pratica, il primo cittadino Lorenzo Marrella, dal '93 al '96, aveva compiuto una serie di viaggi a Palermo, ma nel chiedere le indennita' di trasferta al comune aveva aggiunto tre rimborsi (riferiti al 28 febbraio '94 e al 10 settembre del '96) pur non avendo compiuto i viaggi a Palermo in quelle date. Condannato dalla Corte d'appello di Palermo, nel dicembre 2003, ad un anno e quattro mesi di reclusione per falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale, il primo cittadino si e' rivolto alla Suprema Corte, facendo notare che c'era stata una 'alterazione vistosa ed evidente della data, consistente nella sovrascrittura del numero 2 sullo zero iniziale, si da' trasformare 8 in 28' e che comunque il giudice di merito, sempre a detta della difesa del sindaco, non aveva tenuto conto del fatto che 'si trattava di determina sindacale, e cioe' di tipico atto del sindaco, che non abbisognava della giunta municipale'. La Quinta sezione penale ha dichiarato 'inammissibile' il suo ricorso, ribandendo il 'giudizio di penale responsabilita'' del sindaco, reo di avere 'gonfiato' i rimborsi.
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