Per effetto della positiva rivalutazione dell'1,1% gli assegni pensionistici dovrebbero recuperare la perdita del potere d'acquisto registrata negli ultimi anni

di Gabriella Lax - Nel 2018 le pensioni sono destinate a crescere, anche se di poco. E il merito sarà della cosiddetta perequazione automatica che regalerà un 1,1%.

Pensioni in crescita nel 2018 per effetto della perequazione automatica

Si tratta di un aumento stabilito dal decreto ministeriale 20 novembre, pubblicato sulla GU n. 280/2017 (sotto allegato). Il decreto recepisce il dato relativo al tasso di inflazione comunicato dall'Istat nei primi nove mesi del 2017, in pratica dal 2018 tutti gli assegni pensionistici cresceranno per recuperare la perdita del potere d'acquisto registrata nei due anni precedenti.

Pensioni, rivalutazione dell'1,1%

Sulla base del decreto l'Inps provvederà a ricalcolare gli assegni in pagamento dal prossimo mese di gennaio. Il decreto stabilisce, infatti, all'art. 1 che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione è determinata in misura pari a + 1,1% dal 1° gennaio 2018. Tuttavia, ciò avverrà, recita il successivo art. 2, "salvo conguaglio, da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo.

A quanto ammonterà l'assegno pensionistico dal 2018?

Per effetto della rivalutazione, l'aumento previsto sarà minimo ma calcolato su 12 mesi potrebbe fruttare dai 70 ai 260 euro in più. Secondo i calcoli del Sole24Ore, per chi incassa circa mille euro lordi, l'aumento ammonterà a soli 11 euro, mentre lieviterà a 16,72 per chi percepisce 1.600 euro (lordi), salendo ancora a circa 17 per chi ha un assegno di almeno 2100 euro. E così via. Per arrivare a un massimo di 260 euro annuali per le pensioni più alte.


Decreto perequazione pensioni

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