di Marina Crisafi - Arrivano i nuovi parametri per i compensi degli avvocati. Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto relativo alla regolamentazione dei parametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati che va a sostituire il dm 55/2014. Il decreto è stato ora trasmesso al Consiglio di Stato per il relativo parere.
Compensi avvocati: le novità in arrivo
"L'intervento normativo - spiega la nota di via Arenula - ha recepito alcune delle proposte avanzate dal Consiglio Nazionale Forense apportando modifiche per evitare che il giudice provveda alla liquidazione del compenso dell'avvocato senza avere come riferimento alcuna soglia numerica minima, con il rischio di rendere inadeguata la remunerazione della prestazione professionale; aumentare i compensi dovuti all'avvocato che assiste più soggetti aventi la stessa posizione processuale, sia mediante l'incremento del compenso spettante per i soggetti assistiti oltre il primo, sia mediante l'aumento della soglia massima di soggetti assistiti; consentire, nel processo amministrativo, una maggiorazione del compenso relativo alla fase introduttiva del giudizio quando l'avvocato propone motivi aggiunti".
Le modifiche apportate al decreto ministeriale, precisa la nota del ministero, "hanno cercato, inoltre, di eliminare dubbi interpretativi e di colmare vuoti della regolazione, come nei casi di compensi tabellari da riferirsi ad avvocati che svolgano funzioni in sede di arbitrato o nei casi in cui è stata integrata la disciplina parametrale, prevedendo un compenso per l'attività svolta dall'avvocato nei procedimenti di mediazione e nei procedimenti di negoziazione assistita".
Nuovi compensi avvocati: plauso del Cnf sulla "soglia minima"
Il Consiglio nazionale forense "accoglie con soddisfazione la buona notizia della firma dei nuovi parametri da parte del ministro della Giustizia Andrea Orlando", considerato "un deciso passo in avanti verso la piena riconsiderazione dell'importanza e della dignità da riconoscersi alla prestazione professionale dell'avvocato".
In particolare, dichiara il presidente Andrea Mascherin, "sono importanti le modifiche per evitare che il giudice provveda alla liquidazione del compenso dell'avvocato senza avere come riferimento alcuna soglia numerica minima, con il rischio di rendere inadeguata la remunerazione della prestazione professionale". Intervento peraltro "coerentemente in linea con la legge sull'equo compenso da poco approvata".
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