Approvato dalla Camera il ddl sul telemarketing che introduce il doppio prefisso sulle chiamate commerciali. Attesa ultima parola al Senato prima della fine della legislatura

di Gabriella Lax - Giro di vite sul telemarketing. Arriva l'ok in sede legislativa da parte delle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera al ddl sul registro delle opposizioni che introduce due prefissi per le chiamate commerciali. Il testo, recante, "Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e istituzione di un prefisso unico nazionale per le chiamate telefoniche a scopo promozionale e di ricerche di mercato" (sotto allegato) ha l'obiettivo di arginare il problema del telemarketing selvaggio.

Telemarketing: le novità in arrivo

Così, dopo il vaglio delle commissioni, il testo torna in terza lettura al Senato per ricevere l'ok definitivo. Ed è una gara contro il tempo se si considera che si è arrivati a questo punto a fine legislatura. Diverse sono state le modifiche finora apportate rispetto all'originario testo del Senato e non di poco conto.

Due prefissi anti-scocciatori

In primis il cosiddetto prefisso unico 'anti-scocciatori': dopo le modifiche non sarà uno solo. Piuttosto saranno due: uno per riconoscere le chiamate commerciali e l'altro per le indagini statistiche.

Registro opposizioni allargato

Una ulteriore modifica riguarda il registro delle opposizioni che mette al riparo i consensi «prestati nell'ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca» chiarisce il testo. L'iscrizione al registro inoltre sarà allargata anche ai numeri di telefonia mobile (e non solo ai fissi).

Eccezioni per gli operatori telefonici che presentano identità

Infine l'ultima modifica equivale ad una deroga al prefisso unico che permetterà agli operatori di non adeguarsi all'obbligo se presentano l'identità della linea a cui possono essere contattati. La spiegazione all'eccezione è che «l'allineamento della normativa interna all'orientamento legislativo che sta maturando in sede europea il quale prevede che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta presentano l'identità di una linea alla quale possono essere contattati oppure un codice o un prefisso specifico che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali» afferma la nuova normativa.

Ddl telemarketing

Foto: 123rf.com
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