di Gabriella Lax - Slittano di un anno gli aumenti per 29 milioni di utenti delle bollette elettriche.
Sarà rimandata, infatti, al 2019 l'ultima fase della riforma delle tariffe riguardante le componenti degli oneri generali di sistema per i clienti domestici. A stabilirlo, nella delibera 867/2017/R/eel, è l'Autorità per l'energia dopo la comunicazione di indirizzo ricevuta dal Ministro dello Sviluppo economico che, a sua volta, ha seguito le risoluzioni parlamentari approvate in Commissione Attività produttive della Camera.
La commissione Attività produttive della Camera ha approvato la risoluzione del deputato del Pd Gianluca Benamati per impegnare il governo ad «assumere iniziative volte a individuare gli obiettivi da privilegiare nell'attuazione dell'ultima fase della riforma tariffaria e a rinviare di un anno il completamento della riforma - si legge nel documento - in modo da assicurare gradualità nell'applicazione e omogeneità nella distribuzione delle variazioni tariffarie».
Bollette elettriche, aumenti rinviati al 2019
Come comunica l'Autorità sul sito istituzionale, era stata la medesima a richiedere a Governo e Parlamento la possibilità di fornire indirizzi per posticipare di un anno quest'ultima fase della riforma tariffaria per i clienti domestici. Cercando così di salvaguardare da ulteriori esborsi i clienti, soprattutto quelli con bassi consumi, considerato che, chiarisce il comunicato, «dal 1° gennaio 2018 scattano gli effetti della revisione delle agevolazioni per le imprese energivore, raccordando le tempistiche anche alla revisione in corso da parte del Governo del bonus sociale».
La riforma delle tariffe, spiega l'Authority, «per quanto riguarda le componenti legate alla tariffa di rete è stata già completata lo scorso 1° gennaio 2017, eliminando per questa parte ogni elemento di progressività, adempiendo a pieno alle esigenze regolatorie e nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Per le sole componenti legate agli oneri generali, rimane quindi in vigore la struttura già prevista per il 2017, con la differenziazione tra clienti residenti e non residenti (indipendentemente dal livello di potenza), l'applicazione di una quota fissa per i non residenti (in modo da limitare i possibili impatti sui clienti domestici residenti basso-consumanti), mantenendo i 2 scaglioni di progressività (fino a 1.800 kWh/anno e oltre 1.800) per i clienti residenti».
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