Arriva la tassa di soggiorno in altri 100 comuni italiani

di Gabriella Lax - Tassa di soggiorno in arrivo per altre 100 città del nostro Paese. Dopo due anni di blocco da quest'anno saranno così 100 in più i comuni italiani in cui i turisti dovranno pagare l'obolo.

Per i comuni si tratta di una ghiotta occasione per far cassa.

Secondo i dati riportati da La stampa, nel 2016 siamo arrivati a 746 comuni fino agli 845 del 2017, per un totale di 460 milioni raccolti (126 a Roma e 41 a Milano).

Negli ultimi sei mesi del 2017 sono stati 22 i comuni che hanno adottato l'imposta di soggiorno, segnala il Centro ricerche Jfc, mentre solo una l'ha cancellata (Lodi).

A questi si aggiungono altri 35 Comuni che hanno approvato i nuovi regolamenti sul finire dell'anno.

Tassa di soggiorno, si aggiungono altre 100 città

Dal primo gennaio fanno il loro ingresso nei Comuni "no free" le città di Asti, Piacenza, Mantova, San Pellegrino Terme, Arezzo, Assisi, Todi, Capaccio Paestum, Pompei e Realmonte. Si pagherà anche Portofino, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Zoagli, Ventimiglia e Sestri Levante, Bellano, Sirolo Jesi, Volterra, Villaputzu e Cupra Marittima. Ad aprile si aggiungeranno Cervia e Milano Marittima. In dirittura d'arrivo, Atrani e Bolsena, Agrigento e località montane come Selva di Cadore, Asiago, Cortina, Alleghe.

E poi ci sono comuni che avevano già adottato la tassa di soggiorno e che colgono l'occasione al volo per aumentarla, parliamo di Firenze, dove da quest'anno il rincaro sarà di 50 centesimi per gli alberghi da 1 a 3 stelle, di 30 per quelli a 4 stelle e raddoppia da 1,50 a 3 euro per affittacamere ed Airbnb.

A Riccione gli aumenti saranno del 20-30%; in Trentino 50 centesimi in più per tutte le tipologie di alberghi a San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi. A Matera aumenti del 100% con gli hotel a 4 e 5 stelle che passano da 2 a 4 euro, mentre B&b e case vacanze salgono a 1 a 2 euro. Ad Ischia 5 comuni su 6 hanno uniformato l'imposta estendendola a tutto l'anno.

Venezia, tassa di soggiorno e registro per gli affitti

E poi c'è il caso particolare di Venezia dove, oltre alla tassa di soggiorno, si è pensato ad un registro anche per il web per dare una stretta di vite ai furbetti delle case in affitto. «Per garantire trasparenza- afferma il sindaco, Luigi Brugnaro -abbiamo chiesto al ministero dei Beni e attività culturali e del turismo l'introduzione dell'obbligo, per i proprietari delle case affittate con fini turistici e per i portali online, di iscriversi in un apposito registro. Solo chi sarà iscritto potrà operare».


Foto: 123rf.com
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