Divorziata dal consorte che ha perso il lavoro dovra' mantenerlo con 207 euro al mese anche se il matrimonio e' durato 'meno di quattro anni'. E' l'effetto di una sentenza della Corte di Cassazione con la quale e' stato respinto il ricorso di M.D., una signora di Trieste separata e poi divorziata dal marito A.S. dopo nozze lampo, oppostasi alla decisione della Corte d'appello di Trieste che l'aveva condannata a versare 207 euro al mese all'ex marito senza piu' un lavoro. Per la Suprema Corte, la donna, che beneficia di uno stipendio di 1750 euro mensili, e' tenuta a mantenere l'ex visto che durante le nozze anche lui godeva di 'condizioni agiate'. Divorziata da A.S. nel maggio del '99, M.D. era stata condannata dal Tribunale di Trieste a versare all'ex marito 150 euro al mese. L'assegno in favore dell'ex consorte A.S. era salito a 207 euro mensili dal momento che l'uomo non aveva piu' un'attivita' lavorativa. Il caso e' finito in Cassazione su doppio ricorso del marito, che rivendicava piu' soldi, e della ex moglie che faceva notare come il matrimonio fosse stato breve, essendo durato 'meno di quattro anni'. La Prima sezione civile (sentenza 21393) ha respinto entrambi i ricorsi, rendendo cosi' definitiva la condanna della moglie al mantenimento dell'ex con 207 euro al mese viste le 'condizioni agiate di vita in costanza di matrimonio' delle quali aveva beneficiato anche lui.
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