di Roberto Paternicò - L'ANIA (l'Associazione Nazionale tra le imprese Assicuratrici) ha presentato il quadro della situazione sulle dimensioni e sugli andamenti tecnici delle coperture assicurative per la responsabilità civile nell'ambito delle strutture sanitarie e del relativo personale al 2016.
Per le "strutture sanitarie" sono state analizzate le posizioni pubbliche e private comprese le case di riposo, i laboratori di analisi, i centri diagnostici e le università sulla base delle polizze stipulate per eventuali danni a terzi (tra cui i pazienti) per l'attività sanitaria svolta dalla struttura o dai preposti.
Per il "personale sanitario", invece, sono state prese in considerazione tutte le figure che operano in ambito sanitario, quali ad esempio gli infermieri, il personale paramedico, i medici professionisti etc., per quanto attiene l'assicurazione della propria responsabilità civile professionale.
I dati presentati sono riferibili a tutte le compagnie di assicurazione, anche estere, che operano in Italia in questo comparto, considerando tutti i sinistri denunciati nel periodo 2010-2016 in relazione all'esposizione in termini di rischi assicurati, di volume dei premi raccolti e dell'andamento sinistri.
Responsabilità civile sanitaria: i dati presi in esame
a) Numero d'imprese assicurative operanti nel settore della R.C.medico-sanitaria:
- n.3 imprese estere e n.1 italiana per la r.c. delle strutture sanitarie pubbliche;
- n.5 imprese estere e n. 4 italiane per la r.c. delle strutture sanitarie private;
- n.3 imprese estere e n.11 italiane per la r.c. del "personale sanitario".
b) Premi contabilizzati:
592,3 milioni, ripartiti al 48% tra le polizze stipulate dalle strutture sanitarie pubbliche, al 16% tra quelle sottoscritte dalle strutture sanitarie private e al restante 36% tra quelle sottoscritte dal personale sanitario.
Nel periodo 2010-2016 il volume dei premi per il totale della r.c. medica è diminuito complessivamente di oltre il 19% (da 734 a 592 milioni). Ciò è imputabile al forte calo dei premi nelle strutture sanitarie pubbliche (ridottisi in sette anni di quasi il 45%), come conseguenza della tendenza a preferire forme di autoassicurazione. Sono risultati, invece, in aumento, nello stesso periodo, soprattutto, i premi del personale sanitario (+53%) e in misura minore quelli delle strutture sanitarie private (+17,2%).
c) Numero dei rischi assicurati:
il numero delle strutture pubbliche assicurate é progressivamente sceso negli anni, da oltre 1.400 unità nel 2010 a 721 nel 2016, con un calo complessivo che ha sfiorato il 50%; quelle private assicurate sono anch'esse diminuite, ma in valore percentuale più contenuto (-24%, da 5.505 a 4.195 unità). In crescita il numero del personale sanitario assicurato (+77% circa), passato da quasi 172 mila unità del 2010 a circa 303 mila nel 2016.
d) Numero complessivo dei sinistri denunciati (oltre 15.300 nel 2016):
- n.3.793 da strutture sanitarie pubbliche;
- n.3.075 da strutture sanitarie private;
- n.8.492 dal personale sanitario.
Si è registrata, nel 2016, una riduzione dei sinistri denunciati di quasi il 20% rispetto al 2015, mentre per il periodo 2010-2016 di quasi un 50%, passando da n.30.000 sinistri (2010) a n.15.000 circa (2016).
Il positivo andamento è dovuto, anche, al contributo delle forme di auto-ritenzione del rischio e di gestione diretta dei sinistri da parte delle strutture sanitarie pubbliche.
Nell'ambito dei sinistri denunciati sono annoverati, anche, i c.d. "senza seguito" cioè quei sinistri che non hanno dato luogo a risarcimento (es.:per accertata assenza di responsabilità o altre motivazioni) e in particolare, i sinistri sono stati osservati nella loro evoluzione nel tempo, avendo le imprese fornito le informazioni sui pagamenti e sulle riserve sinistri (sinistri in attesa di definizione) al termine di ciascun anno (dal 2010 al 2016) e in base alla durata trascorsa ("antidurata"). A sette anni dalla denuncia sono risultati non definiti circa il 26% dei sinistri complessivi per un importo a riserva pari al 35,5% del costo totale di generazione. L'incertezza nella quantificazione del danno, nel tempo, è stata influenzata, anche, dall'evoluzione degli orientamenti giurisprudenziali in materia di entità del danno da risarcire.
In termini di velocità di liquidazione dei sinistri, partendo dal 2010, sono risultati chiusi e definiti, alla fine del settimo anno: il 71% dei sinistri per gli operatori sanitari contro il 76% delle strutture sanitarie pubbliche e il 74% delle strutture sanitarie private.
Il costo medio dei sinistri denunciati nel 2010 si è attestato intorno ai 56 mila euro per le strutture sanitarie private e a circa 30 mila euro per il personale sanitario, mentre per le strutture sanitarie pubbliche é salito da 37 mila euro nel 2010 a 90 mila euro circa nel 2016.
e) Il rapporto sinistri/premi:
al 31 dicembre del 2016, il rapporto medio sinistri/premi del totale settore r.c.medico-sanitaria per le varie generazioni è risultato sempre superiore al 100% (nel 2013 si è osservato un picco del 133%) e solo nel 2016 si è registrato un valore inferiore al 100%.