di Redazione - Bollette a 30 giorni e addio tredicesima mensilità. Ma è proprio così? A quanto pare no, visto che, secondo quanto denuncia il Codacons, alcuni operatori avrebbero approfittato del ritorno alla fatturazione mensile per aumentare le tariffe. Per questo l'associazione ha inviato in questi giorni un esposto all'Antitrust, contro Tim e Vodafone, "colpevoli di aver aumentato quasi contemporaneamente e nella identica misura le tariffe praticate ai propri clienti, di fatto annullando del tutto i vantaggi determinati dallo stop alle bollette ogni 28 giorni".
Tim e Vodafone, Codacons: rincari dell'8,6%
Le due compagnie, denuncia il Codacons in una nota, "pur tornando alla fatturazione mensile, sembrerebbero aver confermato l'aumento delle tariffe (di una percentuale pari all'8,6%) già avvenuto in forza del passaggio alla fatturazione a 28 giorni, richiedendo ai loro utenti - il medesimo - canone annuo spalmato su 12 mensilità, anziché 13".
Indubitabilmente, prosegue l'associazione dei consumatori, "tale aumento finisce per determinare una modifica in peius delle condizioni economiche del contratto, rispetto a quelle sottoscritte dal cliente all'atto della conclusione dell'accordo, cui dovrebbe corrispondere la possibilità per il consumatore di esercitare il diritto di recesso e rivolgersi ad altri operatori".
Pericolo di cartello?
Tale pratica commerciale posta in essere da Tim e Vodafone, rincara il Codacons, "sembrerebbe doversi considerare una strategia collusiva improntata ad un'imposizione unilaterale di vantaggiose condizioni contrattuali in danno dei consumatori". Per questo, l'associazione ha chiesto all'Antitrust di aprire una indagine verificando la presenza o meno di un cartello tra gli operatori.
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