di Gabriella Lax - Un iter chiaro e veloce che possa sostenere le donne che subiscono violenza dal momento in cui arrivano al pronto soccorso fino al loro ingresso alle case rifugio. Con questo scopo sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale le "Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza" (sotto allegate).
Percorsi contro la violenza alle donne
In particolare, destinatarie del percorso sono le donne (dove per "donne" sono da intendersi anche le ragazze con meno di 18 anni), italiane e straniere, che abbiano subito una qualsiasi forma di violenza. Sono coinvolti nel percorso anche le/gli eventuali figlie/i minori della donna, testimoni o vittime di violenza, tenuto conto della normativa riguardante i minori e delle vigenti procedure di presa in carico socio-sanitaria delle persone minorenni.
Rete e attori coinvolti
Destinatarie del provvedimento le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere che ospitano un Pronto Soccorso. Le Linee guida nazionali si rivolgono alle operatrici e agli operatori socio-sanitari e devono essere destinate agli attori pubblici e privati che a diverso titolo operano per la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile contro le donne.
Dunque «Ogni attore della rete antiviolenza territoriale agisce secondo le proprie competenze ma con un approccio condiviso e integrato ad esclusivo vantaggio della donna, garantendone l'autodeterminazione nelle scelte da intraprendere».
Nella rete contro la violenza alle donne potranno essere stipulati protocolli operativi di rete specifici per il raccordo operativo e la comunicazione tra la struttura sanitaria e ospedaliera e i servizi generali e specializzati dedicati, presenti sul territorio. E' chiaro che nei protocolli potranno interagire i comuni. Le regioni, grazie alla loro competenza di tipo concorrente in materia di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi socio-sanitari ai sensi dell'art. 117 Cost., dovranno muoversi affinché le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere diano puntuale attuazione alle presenti Linee guida nazionali.
Donne vittime violenza: accesso al pronto soccorso e triage
La donna potrà accedere al pronto soccorso da sola o accompagnata dal 118 con o senza l'intervento delle forze dell'ordine, operatrici dei Centri antiviolenza; da persone da identificare o dall'autore della violenza, per questo toccherà al personale infermieristico addetto al triage, con un'adeguata formazione professionale, procedere al tempestivo riconoscimento di ogni segnale di violenza, anche quando non dichiarata. L'assegnazione del codice giallo o equivalente determina l'attivazione del Percorso per le donne che subiscono violenza. Oltre al codice di triage verrà assegnato un identificativo di Percorso definito nell'ambito della organizzazione del Pronto Soccorso che concorre a determinare l'attivazione del Percorso stesso.
Si dà il via all'iter che prevede un'area di accoglienza che le garantirà privacy e sicurezza, e dove sarà sottoposta tutte le visite dal caso e partirà un confronto con l'operatore sanitario, comunque improntato all'umanità. Al termine del trattamento diagnostico-terapeutico, l'operatrice/operatore sanitaria/o che ha preso in carico la donna utilizza lo strumento di rilevazione "Brief Risk Assessment tor the Emergency Department", indicato dal ministero della Salute, per essere coadiuvata/o nella elaborazione e formulazione di una corretta e adeguata rilevazione in Pronto soccorso del rischio di recidiva e letalità e per adottare le opzioni di dimissioni descritte nelle linee guida.
Linee guida donne vittime di violenza• Foto: 123rf.com