di Gabriella Lax - Il bracciale a ultrasuoni di Amazon per aumentare la produttività dei dipendenti non potrà essere utilizzato perché incompatibile con le leggi europee in materia di protezione dati.
Dunque per come realizzato il prototipo secondo le regole vigenti in Italia e negli altri Paesi comunitari, non potrà trovare applicazione.
Bracciale a ultrasuoni di Amazon incompatibile con la normativa europea
Stop immediato alle polemiche sul bracciale a ultrasuoni, inventato dall'ingegnere elettronico ed informatico Jonathan Cohn che il colosso di Seattle vorrebbe far indossare ai dipendenti per accelerare la produttività, tempi di smistamento compresi poiché aiuta ad individuare i pacchi con le mani libere senza avere altri dispositivi, oltre a suonare e vibrare in caso di errore.
Innanzitutto, qualsiasi strumento capace di realizzare un controllo a distanza dei lavoratori si può installare solo se c'è il consenso delle rappresentanze sindacali o, in mancanza di accordo, previa autorizzazione dell'ispettorato del lavoro.
Anche se la normativa sul Jobs Act bypassa la richiesta di ottenere autorizzazioni per gli "strumenti di lavoro", si tratta di un'interpretazione troppo estensiva per inserire ogni apparecchio che può rendere più efficiente l'azienda. Ma la vera barriera è il codice della privacy che blocca un qualsivoglia monitoraggio costante, relativo all'attività lavorativa.
No al bracciale a ultrasuoni, ma la collaborazione con Amazon prosegue
Immediata, come riporta l'Ansa, la risposta di Antonello Soro, il nostro Garante della privacy che bacchetta l'uso del bracciale di Amazon «in contrasto con l'ordinamento in materia di protezione dati non solo in Italia ma anche in Europa» chiarendo poi «In questo caso sembrerebbe quasi che i giganti che operano nell'economia digitale pensino già di robotizzare l'uomo: è una direzione sbagliata perché non può esserci progresso e innovazione che non abbia come fondamento l'uomo».
Non per questo si arresta il dialogo e la collaborazione del Paese con Amazon, in vista di nuovi investimenti, ripresa a Roma grazie all'incontro del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda con una delegazione del colosso americano. «Ho spiegato ad Amazon - afferma Calenda - che gli unici braccialetti che facciamo in questo paese sono quelli che produce la nostra gioielleria. Gli ho spiegato, e loro del resto hanno capito, che una cosa come quella, che non è in uso ma è stata brevettata, in Italia non ci sarà mai».
• Foto: 123rf.com