L'Anac ha comunicato l'operatività dell'app Whistleblower per consentire ai dipendenti di denunciare anonimamente le condotte illecite

di Marina Crisafi - Al via le segnalazioni e denunce anonime di condotte illecite da parte dei lavoratori. È online da oggi, l'applicazione informatica dell'Anac, l'autorità anticorruzione che dà attuazione alle tutele della legge 179/2017, approvata lo scorso novembre sul whistleblowing.

L'app, che si chiama «Whistleblower» consentirà al lavoratore pubblico di effettuare le segnalazioni in modo completamente impersonale e anonimo, grazie all'utilizzo di un codice identificato che permette un dialogo incentrato sulla massima riservatezza.

Whistleblowing: le nuove tutele

La legge n. 179/2017 sul whistleblowing mira a tutelare il dipendente che segnala illeciti che ha conosciuto in ragione del rapporto di lavoro, impedendo che lo stesso venga sanzionato, licenziato, demansionato, trasferito o sottoposto ad altre misure ritorsive.

La tutela vale non solo per tutte le amministrazioni pubbliche ma anche per il settore privato. Viene stabilito che nei modelli organizzativi e di gestione predisposti ex decreto n. 231/2001 per prevenire la commissione di reati, siano contemplati il divieto di atti di ritorsione o discriminatori e canali ad hoc per le segnalazioni garantendo la riservatezza dell'identità di chi denuncia. Viene previsto il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento e la nullità di ogni atto discriminatorio o ritorsivo nei confronti del whistleblower.

Leggi: Whistleblowing: in vigore la riforma

L'app Whistleblower

L'applicativo dell'Anac è diretto al dipendente pubblico che intende segnalare illeciti di interesse generale (e non individuale) di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.

Basterà accedere all'applicazione, sul portale dei servizi Anac (servizi.anticorruzione.it/segnalazioni) compilare i campi necessari per fornire all'Authority le informazioni necessarie. Registrando la segnalazione tramite l'app, verrà rilasciato un codice identificativo univoco, "key code", che dovrà essere utilizzato per dialogare con Anac, in modo "anonimo e spersonalizzato" e anche per essere costantemente informato sullo stato di lavorazione della segnalazione inviata.

L'Autorità, qualora ritenga la segnalazione fondata può: avviare un'interlocuzione con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) dell'Amministrazione oggetto di segnalazione o disporre l'invio della segnalazione alle istituzioni competenti.


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