Il mercato della cannabis legale e light è in continua crescita. Ne parliamo con Ales Trcek amministratore del Grow-Head-Hemp Shop PuntoG di Trieste

di Redazione - La California inanella un successo dopo l'altro, e non stiamo parlando dell'ultima produzione hollywoodiana che fa impazzire i botteghini di mezzo mondo o del lancio dell'ultimo album di Rihanna. Incredibile a dirsi ma non parliamo neppure di qualche new entry nell'empireo delle aziende high tech della Silicon Valley, ma di una pianta, la Cannabis. Scrive in un recente articolo il Sole24ore: "La California è l'ottavo stato ad aprire al consumo non medico di cannabinoidi, aggiungendosi ad Alaska, Colorado, Maine, Massachusetts, Nevada, Oregon e Washington. […] Ai sensi delle nuove regole la marijuana è accessibile a tutti i cittadini sopra i 21 anni, la stessa soglia imposta per il consumo di alcolici. Si potrà detenere una quantità pari a un'oncia (equivalente ai nostri 28,3 grammi) o coltivare fino a un massimo dei sei piante in casa, senza la raccomandazione di un medico".

E così, chi si aspettasse di vedere grandi piantagioni accarezzate dal sole del Golden State con riflessi di luce che brillano e filari di piante che seguono l'andamento ondivago delle colline californiane resterà deluso perché avrà sbagliato pianta, quelle immagini saranno, caso mai, quelle dei vitigni della Napa Valley uno dei nuovi templi dedicati a Bacco che hanno trovato la loro dimora sulla East Coast.

La promessa della Cannabis Light invece è ad alto valore tecnologico, ce ne parla Ales Trcek che amministra il Grow - Head - Hemp Shop PuntoG di Trieste.



Ales tecnologia e canapa, un connubio fondamentale o solo una contingenza casuale legata ad alcune marche di nicchia?

Pensando agli Usa, ed in particolare alla California le coltivazioni industriali hanno demandato varie funzioni all'hi-tech. Non è un caso che la zona della Marijuana sia conosciuta come il Triangolo di Smeraldo, una delle aree di eccellenza al mondo per la produzione della Cannabis ribattezzato dal Wall Street Journal come il "Bordeaux of Cannabis". Ancora una volta vino e Cannabis si richiamano ad un immaginario comune, sarà perché fanno bene allo spirito, chissà. Una cosa è certa: la tecnologia domina e non solo per la fase di sviluppo agricolo della pianta ma soprattutto poi tutto il percorso necessario ad arrivare, partendo dalle infiorescenze al mercato medicale. La California è diventata il laboratorio planetario della produzione e della ricerca scientifica per i fini terapeutici della Cannabis. E lì che si mettono a punto i medicinali usati nelle varie terapie fra cui spiccano, ma solo per essere note al grande pubblico, quelli in supporto alla terapia contro il cancro ed il dolore cronico Per farla breve, dietro ai proclami di libertà e legalizzazione su cui tanti, forse troppi, puntano lo sguardo, la liberalizzazione della Cannabis apre ad un immenso mercato e il fenomeno di costume di cui si parla è invece solo un effetto secondario.

In Italia invece ci sono novità?

L'Italia sonnecchia anche se il 2017 per certi versi è stato un anno rivoluzionario. La novità non dipende dalle leggi o dal processo di liberalizzazione e neppure dall'industria interna. Siamo ad una distanza siderale non solo dagli Stati Uniti ma anche da paesi europei come la Svizzera, la Germania, l'Olanda, ecc. Il fenomeno della Cannabis Legale e Light è diventato però un tema forte, sta dominando le conversazioni on line. Indossando le lenti dell'ottimismo, e sbarazzandosi delle aspettative di modernizzazione del paese, il fenomeno è positivo perché riporta la pianta millenaria della Cannabis Sativa L. al centro del dibattito. Con il vento in poppa del passaparola e dell'attenzione improvvisa che la Light ha destato, le persone stanno riscoprendo le proprietà della pianta. Su questo aspetto è utile soffermarsi.

Una pianta che ha una tradizione multi millenaria giusto?

Verissimo. Un testo molto noto la "Columbia History of the World" ha spostato la clessidra del tempo a oltre diecimila anni fa: quello è il momento zero, quello il primo utilizzo della pianta da quanto ne sappiamo. Il primo tessuto a base di Canapa fu trovato a Taiwan nell'ottomila avanti Cristo. L'archeologia, a proposito della Cannabis ne ha parecchie da raccontare. Sappiamo per esempio che gli Egizi, popolo molto attento alla salute ed al benessere del corpo usassero la Cannabis quasi quattro mila anni fa. Nel sito archeologico di Naqada è stato rinvenuto polline di canapa nello strato di terreno risalente al III millennio a.C. Resti di tessuto di canapa furono rinvenuti a Tell El-Amarna nella tomba del Faraone Akhenaton, morto verso il 1334 a.C. Altro polline di Cannabis è stato rinvenuto tra le bende della mummia del celebre Ramses II deceduto nel 1214 A.C. ecc.

Tornando alla Cannabis Light…

La pianta indicata come Light ovvero "leggera" è referente di una presenza modestissima di THC, il Δ9- tetraidrocannabinolo, il responsabile degli stati di alterazione mentale. La concentrazione ammessa dalla legge n. 242 del 2 dicembre 2016 - pubblicata sulla GU n.304 del 30-12-2016 - permette di veicolare nei negozi la Cannabis Light solo se il THC è inferiore allo 0,2%. Il punto è che le Cannabis Legali non vengono commercializzate per essere assunte, i produttori le immettono sul mercato con finalità dichiaratamente rivolte ad un utilizzo tecnico o florovivaistico-collezionistico. Non è un segreto e lo riportano a chiare lettere sui loro siti web. Il pubblico che acquista, poi decide cosa farne. Fa bene anche sottolineare il fatto che la Cannabis Light non vada confusa con quella Terapeutica che è definita - nonché prescritta - solo dal Servizio Sanitario Nazionale dietro rigorosa osservazione medica. E non la si dovrebbe neppure chiamare Marijuana Light come invece si legge talora persino su prestigiose testate on line. Infatti, basta verificare su Treccani, per definizione la Marijuana si ottiene dalla Cannabis Indica mentre la Light deriva dalla Cannabis Sativa. Rapporti di stretta parentela questo è vero ma non così prossimi da poter essere confusi per gemelli omozigoti.

PuntoG come si propone? Quali sono gli obiettivi nel comparto del business sulla Cannabis?

PuntoG è pensato ad un punto di aggregazione per favorire l'incontro delle rotte dei nuovi consumi consapevoli e liberi nell'ambito del fumo elettronico, dell'erba legale, degli articoli per il benessere che si ottengono dai derivati della pianta della Canapa. Vendiamo on line, la nostra è una realtà commerciale, è indubbio. Il nostro orizzonte però cerca di essere più ampio come in alcune aziende californiane che diventano degli hub, dei punti di aggregazione fra soggetti che hanno idee libere e le esprimono in ogni forma: artistica, di pensiero, di moda, di design e di consumo. Siamo in contatto con varie community on line, riceviamo molte telefonate, abbiamo un help desk telefonico anche Whatsapp al numero 345 889 3933 con il quale diamo supporto informativo a tutti. Ci chiamano spesso soggetti che cercano il CBD, il cannabidiolo, per un consumo legato alla salute o anche al benessere.

Il Cannabidiolo un altro parente della Cannabis Light?

Assolutamente si. Nell'ambito di quello che vene definito l'"effetto entourage" che implica il moltiplicarsi sinergico degli effetti dell'assunzione della Canapa dovuto all'interazione fra i suoi diversi cannabinoidi, oggi la ricerca scientifica ha definitivamente provato che il CBD è utile per mitigare gli effetti psicotropi del THC. Ecco perché questo cannabinoide è ricercato, ad esempio, da chi è in cura con la Cannabis Terapeutica: i pazienti lo usano per contrastare gli effetti di alterazione mentale che essa induce causando anche un notevole disagio psicologico a chi non è certo alla ricerca dello sballo. Del resto se c'è una parola autorevole o, se vogliamo usare un termine moderno, se c'è una parola chiave per contrassegnare tanto la Cannabis Light quanto il CBD questa è "limpidità mentale". Entrambi i prodotti sono ostensivamente apprezzati dal consumatore moderno e consapevole che non trova piacere dall'obnubilamento delle proprie facoltà mentali, neppure se temporaneo. Questo è forse l'aspetto più rivoluzionario del fenomeno "Cannabis Light", questa è la vera novità da cui dovremmo trarre alcuni insegnamenti sul futuro che si profila dinnanzi a tutti noi.


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