di Redazione - È stato approvato in via definitiva dal Governo il decreto legislativo che avvia il principio della riserva del codice nella materia penale. il provvedimento, altro tassello attuativo della riforma Orlando (legge n. 103/2017), ha lo scopo di "una migliore conoscenza dei precetti e delle sanzioni e - dunque - dell'effettività della funzione rieducativa della pena, presupposto indispensabile perché l'intero ordinamento penitenziario sia pienamente conforme ai principi costituzionali, attraverso l'inserimento nel Codice penale di tutte le fattispecie criminose previste da disposizioni di legge in vigore che abbiano a diretto oggetto di tutela beni di rilevanza costituzionale, quali la vita e la protezione della comunità civile".
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Principio di riserva di codice in materia penale
Le nuove disposizioni, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, "avviano a un processo virtuoso che freni la proliferazione della legislazione penale, rimetta al centro del sistema il codice penale e ponga le basi di un più ragionevole rapporto fra il rilievo del bene tutelato e la corrispettiva sanzione penale".
In via generale, il decreto non interviene, operando una trasposizione dalla legge speciale al Codice penale della relativa fattispecie incriminatrice, nei casi in cui sussista una forte interrelazione dei singoli precetti penali con la disciplina di base che già li contiene, come ad esempio nel caso delle disposizioni penali in materia di sicurezza nella circolazione stradale, ancorché le stesse siano comunque preposte alla tutela della vita e dell'incolumità personale.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri tiene conto dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari.
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