di Gabriella Lax - Dopo una prima fase di sperimentazione su 27mila disoccupati partirà nei primi giorni di aprile l'assegno di ricollocazione. Parte integrante del Jobs act, per riqualificare e formare chi perde il lavoro, è una misura di sostegno, da 500 ai 5mila euro.
Assegno di ricollocazione, si parte da aprile
Secondo il cronoprogramma configurato con le regioni entro marzo dovrà essere pronta la nuova infrastruttura tecnologica e dovranno essere formati tutti gli operatori. La partenza vera e propria è prevista dal 3 aprile.
Beneficiari della misura i disoccupati da almeno quattro mesi di Naspi. Si tratta di una indennità per chi è senza lavoro, ma anche a chi rientra nelle politiche contrasto alla povertà o si trova in cassa integrazione straordinaria.
Assegno di ricollocazione, l'entità dell'assegno
Come riporta il Sole 24 Ore, si va da mille a 5mila euro se il soggetto disoccupato ottiene un nuovo impiego a tempo indeterminato, compreso l'apprendistato; si va ancora da 500 a 2.500 euro se si firma un contratto a termine di almeno 6 mesi. In alcun regioni svantaggiate (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) si può scendere a 250 fino a 1.250 euro se si instaura un rapporto a tempo tra i tre e sei mesi.
L'entità degli assegni cambia a seconda della difficoltà di reinserimento occupazionale dell'interessato, stabilita nella fase di elaborazione dei dati. I parametri saranno quelli di sesso, età, livello di istruzione, collocazione geografica, precedenti esperienze lavorative.
Assegno di ricollocazione, come ottenerlo
Presentata la domanda il soggetto disoccupato sceglie chi eroga il servizio di assistenza: dunque un centro per l'impiego o un ente accreditato ai servizi per il lavoro.
La richiesta dell'assegno è volontaria e si può presentare anche in via telematica. Sarà il centro per l'impiego, entro 15 giorni, a decidere se rilasciare o meno l'assegno, fatte le verifiche del caso. In caso di accettazione viene presentato il Patto di servizio personalizzato e il programma di ricerca intensivo. Il disoccupato dovrà partecipare agli incontri concordati e accettare le offerte congrue di lavoro ricevute. In caso di rifiuto si profilano sanzioni che partono da una prima riduzione dell'assegno e arrivano alla sua perdita totale.
La somma sarà incassata dai centri per l'impiego, dalle agenzie per il lavoro o da altri enti accreditati se l'operazione è andata a buon fine, cioè se ha portato a un contratto di lavoro.
Il soggetto disoccupato per avere l'assegno deve presentare al servizio pubblico (una novità è il coinvolgimento anche dei patronati) la dichiarazione di immediata disponibilità "Did" a lavorare e richiedere la somma.
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