di Redazione - A campagna elettorale ormai agli sgoccioli, visto che domenica gli italiani saranno chiamati a rinnovare il Parlamento, è bene ricordare che il Rosatellum, tra le varie novità apportate al meccanismo del voto, ha introdotto per la prima volta il c.d. "tagliando antifrode".
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Tagliando antifrode schede elettorali: cos'è
Nato per contrastare tentativi di manipolazioni o condizionamenti del voto da parte esterna (come il meccanismo della "scheda ballerina" usata per il voto di scambio", il tagliando antifrode è in sostanza un codice progressivo alfanumerico, generato in serie, riportato sulla scheda e contemporaneamente annotato nel registro al momento di identificazione dell'elettore, unitamente al documento di identità e all'atto della consegna della scheda.
Tagliando antifrode: cosa deve fare l'elettore
Cosa cambia per l'elettore? Anzitutto, lo stesso non deve assolutamente staccare il tagliando antifrode. Inoltre, dopo aver votato, non dovrà più mettere la scheda direttamente nell'urna ma dovrà consegnarla prima al presidente del seggio che staccherà il "tagliando antifrode" dalla scheda, per verificare la corrispondenza del numero di codice con quello annotato al momento della consegna. Una volta effettuata la verifica, e accertata la corrispondenza dei due codici, la scheda potrà essere inserita nell'urna e l'elettore potrà lasciare il seggio.
Tagliando antifrode: la norma
Secondo quanto recita l'art. 1, comma 6, della nuova legge n. 165/2017 (Rosatellum), "ogni scheda e' dotata di un apposito tagliando rimovibile, dotato di codice progressivo alfanumerico generato in serie, denominato "tagliando antifrode", che e' rimosso e conservato dagli uffici elettorali prima dell'inserimento della scheda nell'urna".
Inoltre, in base alle modifiche effettuate dalla legge stessa all'articolo 58 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, il meccanismo prevede che l'elettore consegni al presidente la scheda chiusa e la matita, altrimenti verrà invitato a rientrare in cabina per chiuderla. Successivamente, il presidente, oltre ad effettuare le consuete operazioni di verifica identità dell'elettore, dovrà staccare "il tagliando antifrode dalla scheda - controllare -che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna" e solo successivamente, la scheda senza tagliando (ai fini della conservazione dell'anonimato del voto), potrà essere riposta nell'urna.
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• Foto: Ministero Interno