di Gabriella Lax - Aumentano le bollette a parità di consumi. Sono stati i servizi di vendita sono tra le componenti della bolletta ad aumentare maggiormente nell'ultimo anno. A svelarlo è uno studio di SosTariffe.it, dal quale risulta che questi oneri hanno subito un incremento medio del 4,7% ad ogni variazione trimestrale Arera (ex Aeegsi). Dunque il prezzo dell'energia è tra i valori della bolletta che influisce di più su eventuali aumenti o diminuzioni del costo finale pagato dall'utente.
Bollette luce, è la materia energia a pesare maggiormente
Nella bolletta è la materia energia a pesare maggiormente. L'energia, in particolare, è costituita da una quota fissa e una variabile ed ha un'incidenza media del 44,4% sul totale della bolletta. L'energia, con un cambio medio pari al 4,7%, è altresì quella voce soggetta a più variazioni da un trimestre all'altro nel periodo preso in considerazione. Ad eccezione, del
trimestre ottobre-dicembre 2017, dove il prezzo della materia energia è sceso dell'1,8%, in tutti gli altri trimestri esaminati si sono verificati aumenti relativi alla materia energia, con il rincaro più evidente nel trimestre aprile-giugno 2017, momento in cui questa voce è salita del 7,8%.
Il costo della corrente aumenta, perché?
Prendendo in considerazione le comunicazioni dell'Autorità per l'energia ad ogni aggiornamento, SosTariffe ha cercato di dare una risposta alle cause dei rincari nei corrispettivi trimestri.
Ad aprile 2017, quando è stato comunicato un aumento della spesa della materia energia del 7,8% circa, l'Autorità ha chiarito che si trattava di un incremento dovuto dall'aumento del prezzo all'ingrosso italiano ed estero (per l'immobilità di alcune centrali nucleari francesi).
A luglio dello stesso anno, era aumentato del 5,8% il costo della materia energia, un aumento creato sia dai prezzi del mercato all'ingrosso in salita, sia per l'aumento dei consumi estivi e infine dalla necessità di coprire i rialzi dei prezzi all'ingrosso di inizio 2017.
Invece, la diminuzione di ottobre 2017 è stata causata dalla "forte riduzione dei costi di dispacciamento, cioè dei costi sostenuti dal gestore della rete (Terna) per mantenere in equilibrio e in sicurezza il sistema elettrico". Infine, il costo della materia energia che è tornato a salire a gennaio 2018 (+5,3%) è dovuto alla consistente crescita dei prezzi all'ingrosso (per la ripresa dei consumi durante il 2017), alla indisponibilità prolungata degli impianti nucleari francesi e altre cause endemiche della rete italiana.
A gennaio di quest'anno ha contribuito agli aumenti anche l'incremento della parte degli oneri di sistema dato che sono state concesse agevolazioni aggiuntive per le industrie manifatturiere energivore, decise dal Ministero dello Sviluppo Economico.
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