di Gabriella Lax - Per adesso l'hanno spuntata le associazioni dei consumatori. A proposito della fatturazione mensile telefonica e dei rincari sulle bollette, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha ordinato la sospensione cautelare dell'attuazione dell'intesa oggetto del procedimento. In coincidenza con il ritorno dell'obbligo della fatturazione mensile in luogo di quella a 28 giorni, le associazioni dei consumatori avevano denunciato a fine gennaio un aumento delle bollette telefoniche dell'8,6%. Un aumento stranamente generalizzato riguardante Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre che lanciato più di un sospetto su un accordo tra le compagnie telefoniche.
Agcom, stop all'aumento concordato delle bollette del telefono
Agcom, nella riunione del 21 marzo 2018, ha stabilito l'adozione di misure cautelari per il caso dell'istruttoria avviata a febbraio per accertare la sussistenza di un'intesa tra le compagnie summenzionate, avviata tramite l'associazione di categoria Assotelecomunicazioni - Asstel, per coordinare una strategia commerciale connessa alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione delle offerte sui mercati della telefonia fissa e mobile, dopo l'introduzione dei nuovi obblighi regolamentari e normativi.
Confermata l'ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato, quasi contemporaneamente ai clienti che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, stabilendo contestualmente una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13.
Per evitare «un danno grave e irreparabile per la concorrenza» e, in ultima istanza, «per i consumatori», dopo aver intimato una «sospensione cautelare» dei rialzi, Agcom ha ordinato alle aziende la definizione di una «propria offerta in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti».