di Marina Crisafi - Fino a 15mila euro per aiutare i giovani avvocati ad iniziare la professione avviando il proprio studio legale. È questo l'obiettivo del bando indetto da Cassa Forense, nell'ambito delle prestazioni a sostegno della professione previste nel regolamento per l'erogazione dell'assistenza.
Il bando (sotto allegato), alla seconda edizione (leggi anche Avvocati: 15mila euro dalla Cassa) finanzia, da 5mila a 15mila euro con rimborsabilità fino a 5 anni e con l'abbattimento del 100% degli interessi passivi, gli avvocati entro i 35 anni di età, iscritti alla Cassa, con il fine di facilitare l'accesso alla professione, "nei primi anni di esercizio dell'attività professionale, al mercato del credito, al fine di poter far fronte alle spese di avviamento dello studio professionale".
Prestiti giovani avvocati: a chi è destinato il bando
I beneficiari della nuova iniziativa sono gli iscritti alla Cassa, esclusi i praticanti, che non abbiano compiuto il 35° anno di età alla data di presentazione della domanda e che non abbiano già beneficiato delle agevolazioni previste in forza del bando 2017.
I requisiti di ammissione
Per l'ammissione al bando occorrono inoltre i seguenti requisiti:
- essere in regola con le prescritte comunicazioni reddituali alla Cassa (modelli 5);
- aver dichiarato, nell'ultimo Modello 5, un reddito professionale non superiore a 40mila euro;
- non aver compiuto il 35° anno di età alla data di presentazione della domanda;
- deve essere iscritto alla Cassa da almeno due anni, compresi eventuali periodi di praticantato;
- non aver beneficiato delle agevolazioni previste in forza del bando indetto da Cassa Forense per l'anno 2017.
Bando prestiti giovani avvocati: come funziona
Fermo restando, precisa la Cassa, che la delibera di ammissione è demandata all'insindacabile giudizio della Banca Popolare di Sondrio, l'intervento dell'Ente consiste nell'abbattimento al 100% degli interessi passivi, che verranno versati da Cassa Forense all'Istituto di credito, fino ad esaurimento dell'importo stanziato pari a 1,5 milioni di euro.
La Cassa, inoltre, fornirà, per gli iscritti con reddito inferiore a 10mila euro, "apposita garanzia fidejussoria per l'accesso al credito stesso, fino ad esaurimento dell'importo a tal fine stanziato pari a 2 milioni di euro".
Tra le altre caratteristiche del prestito si segnala, un tasso nominale annuo fisso "pari all'IRS lettera di periodo corrispondente alla durata del prestito concesso (ovvero uno, due, tre, quattro e cinque anni) maggiorato di uno spread pari al 3,25%, con una durata di 12, 24, 36, 48 o 60 mesi e periodicità di rata mensile.
Giovani avvocati: importo del prestito
Il contributo concesso parte da un limite minimo di 5mila euro fino a un massimo di 15mila euro per iscritto.
Le spese di istruttoria una tantum pari a 40 euro e di incasso rata pari a 1,75 euro per ogni rata, sono a carico del richiedente.
L'estinzione anticipata del prestito è possibile in qualsiasi momento senza l'applicazione di alcuna penale.
Al fine di erogare i contributi, la Cassa ha stanziato per il 2018 risorse pari a 1 milione e mezzo di euro, e 2 milioni di euro per la garanzia fideiussoria.
Prestito giovani avvocati, come fare domanda
Gli interessati devono inoltrare la richiesta di prestito, a pena di inammissibilità, esclusivamente online, tramite l'apposito accesso riservato presente sul sito internet della Cassa, entro il 31 ottobre 2018, salvo chiusura anticipata in caso di esaurimento dei fondi.
Non saranno ammesse domande presentate con modalità o canali diversi. Alla domanda, il richiedente dovrà allegare, sempre per via telematica, autocertificazione in cui indica le finalità del prestito.
Una volta presentate le domande, sarà cura della Cassa, verificato il possesso dei requisiti richiesti dal bando, trasmettere le istanze alla Banca Popolare di Sondrio per l'ulteriore istruttoria di competenza.
Le richieste, avvisa l'ente, verranno evase in ordine di data di presentazione della domanda e fino ad esaurimento dei fondi stanziati.
Il prestito con la banca, dovrà essere sottoscritto in ogni caso, a pena di decadenza, entro i 60 giorni successivi alla comunicazione di ammissione al beneficio.
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