La ex Cirielli 'non appare lesiva del principio di eguaglianza ne' fonte di una ingiustificata disparita' di trattamento'. E' per questa ragione che la Sesta sezione penale della Cassazione ha affermato che la tanto vituperata legge 251 del 5 dicembre del 2005 non e' incostituzionale. E se 'e' vero - concede la Suprema Corte - che la disciplina transitoria dettata dalla nuova legge in materia di prescrizione non manchera' di porre problemi interpretativi ed applicativi, occorre prendere atto che essa traccia una chiara linea di demarcazione nell'ambito della disciplina dei termini di prescrizione'. Anzi, a detta della Cassazione, 'grazie alla normale attivita' della giurisprudenza, potranno essere superati eventuali margini di incertezza sui singoli punti del dettato normativo'. Il relatore Nello Rossi nella sentenza 460/06 ripercorre i punti focali della legge, rilevando come 'da un lato il legislatore ha stabilito che nel comma 2 dell'art. 10 della legge 251 i nuovi termini di prescrizione che risultino piu'm lunghi di quelli previgenti non possano trovare applicazione nei procedimenti e nei processi in corso alla data di entrata in vigore della nuova legge; con la conseguenza - rileva - che nessun cittadino imputato si trovera' esposto ad un termine di prescrizione piu' lungo di quello esistente al momento della commissione del reato di cui e' imputato'.
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