La Corte di Cassazione mette al bando i gestacci tra automobilisti. I gesti accompagnati dalle mani per imprecare contro gli automobilisti imbottigliati nel traffico, sancisce infatti la Suprema Corte, sono da equipararsi al reato di minaccia. In quanto tali passibili di multa. Applicando questo principio, la Quinta sezione penale (sentenza 4033/06) ha inflitto una multa simbolica di 20 euro a Gianfranco L., un 62enne di Perugia, 'reo' di avere 'minacciato a Renzo C. un danno ingiusto facendo gesti minacciosi con le mani al suo indirizzo mentre lo inseguiva con una autovettura'. Per il gestaccio, Gianfranco L. aveva rimediato una multa di 51 euro dalla Corte d'appello di Perugia che, nel gennaio 2005, faceva notare come il gesto avrebbe potuto essere accompagnato dai fatti, in un secondo tempo. Una pena eccessiva secondo il sessantaduenne che, invocando le attenuanti generiche, in Cassazione si e' difeso sostenendo che un banale gestaccio non poteva avere una 'portata intimidatoria'. Piazza Cavour ha abbassato la multa 'a 20 euro avuto riguardo all'entita' del fatto', giudicando 'incongrua e irrazionale una motivazione che, come quella esibita dal giudice 'a quo', giustifichi l'applicazione del massimo edittale della pena considerandola 'oltremodo modesta, per effetto della svalutazione, persino inferiore alla sanzione amministrativa comminata per un banale divieto di sosta in z.t.l.'. Per il resto ha respinto il ricorso di Gianfranco L., mettendo cosi' al bando i gestacci tra automobilisti.
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