Bouglione, questo il nome dell'ex domatore, erede di una delle più importanti famiglie circensi di Francia, ha sottolineato la necessità, evidenzia la Lav, "di creare dei centri di recupero specializzati ad accogliere questi animali dopo la dismissione dai circhi, prerequisito fondamentale perché i divieti all'uso di animali, già introdotti da molti Paesi, inclusa l'Italia, possano trovare compiuta attuazione".
Da qui l'appello, dopo il passo avanti fatto con l'approvazione della legge, "anche grazie a tanti anni di nostre battaglie e su stimolo del Ministro Dario Franceschini", a dispiegarne gli effetti positivi sugli animali, come già fatto da due terzi degli Stati U.E. e da più di 55 Stati nel mondo, mediante l'adozione del "decreto attuativo che definirà le modalità e le tempistiche della loro dismissione".
L'urgenza di tale attuazione, conclude la nota Lav, "viene richiamata da più parti, non solo associazioni animaliste, ma anche attori indipendenti e comunità medico-scientifica. Tra questi, il CENSIS, il cui rapporto del 2017, sottolinea la grave crisi occupazionale e economica del circo con animali in Italia raccomandando il sostegno a questo settore per la riconversione verso altre occupazioni, incluso il circo contemporaneo senza animali" e la FNOVI, la Federazione degli Ordini dei Veterinari Italiani, che "sta sostenendo fortemente questo processo, dichiarando ufficialmente che la detenzione degli animali nei circhi è contraria alla loro etologia e all'etica e raccomandando quindi l'attuazione della dismissione prevista dal decreto".
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