di Redazione - Più agevole la mobilità dei lavoratori tra Stati membri attraverso il miglioramento dell'acquisizione e della salvaguardia dei diritti pensionistici complementari. È questo l'obiettivo del decreto legislativo approvato ieri in via definitiva dal Consiglio dei Ministri che recepisce la direttiva Ue 2014/50/Ue sulla previdenza complementare.
Nello specifico, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, "la direttiva persegue l'obiettivo di accrescere la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri e migliora l'acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari dei lavoratori".
Previdenza complementare: le novità
Il provvedimento integra la normativa già in vigore (d.lgs. n. 252/2005), con disposizioni relative, tra l'altro, al termine di partecipazione alle forme pensionistiche complementari (ridotto a tre anni in luogo dei cinque anni ordinari per i lavoratori il cui rapporto cessa per motivi indipendenti dall'acquisizione del diritto ad una pensione complementare e che si spostino tra Stati membri Ue); al mantenimento della posizione individuale maturata presso la forma pensionistica complementare e al trasferimento ad altra forma pensionistica ove vengano meno i requisiti di partecipazione alla forma complementare, nonché agli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti attivi con riferimento ai diritti pensionistici complementari.
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