di Annamaria Villafrate - Il 21 maggio è stato firmato il CCNL del personale del comparto delle funzioni locali per il triennio 2016-2018. Tante le novità per i dipendenti degli enti locali. Prima di tutto il diritto a una pausa pranzo minima di 30 minuti, che può essere più lunga in situazioni particolari. Poi il riconoscimento degli arretrati, aumenti salariali, ferie solidali, aspettative, congedi e trasferimenti per donne vittime di violenza di genere, stessi diritti previsti in caso di matrimonio per le unioni civili, permessi per sottoporsi a visite specialistiche, diritto di assentarsi in caso di terapie salvavita, novità per buoni pasto e più tutele per i lavoratori a tempo determinato.
Pausa pranzo: cosa prevede il nuovo CCNL Funzioni Locali
Se la prestazione di lavoro giornaliera supera le 6 ore, il personale non in turno, ha diritto a una pausa di almeno 30 minuti per recuperare le energie psicofisiche e consumare il pasto.
La durata della pausa e la sua collocazione oraria dipendono
- dal tipo di orario lavorativo in cui è introdotta;
- dalla disponibilità di servizi di ristoro;
- dall'ubicazione delle sedi dell'amministrazione;
- dalle dimensioni della città in cui è sito il posto di lavoro.
Una pausa giornaliera diversa e più lunga può essere prevista per i dipendenti che:
- beneficiano delle tutele previste a favore della maternità o paternità (D.Lgs. n. 151/2001);
- devono assistere familiari portatori di handicap (legge n. 104/1992);
- sono inseriti in progetti terapeutici di recupero legati a problemi di tossicodipendenza e alcolismo cronico;
- si trovano in una situazione di necessità dovuta alla frequenza da parte dei figli di asili nido, scuole materne e primarie;
- svolgono attività di volontariato.
Se la prestazione lavorativa viene esercitata nell'ambito di un orario lavorativo quotidiano superiore alle 6 ore, la pausa pranzo può non essere prevista in presenza di attività obbligatorie per legge.
CCNL Funzioni locali: le altre novità
Queste le altri importanti novità del CCNL Funzioni locali, firmato il 21 maggio 2018:
- versamento degli arretrati maturati dal 2016 ai primi cinque mesi del 2018, che aumentano la busta paga di una cifra minima di circa 600,00 euro a quella massima di quasi 900,00 euro;
- aumento salariale per i dipendenti degli enti locali, con un aumento perequativo più alto per le categorie inferiori;
- diritto di sospendere le ferie in caso di lutto o di fruirle a ore;
- buoni pasto per i lavoratori a tempo pieno e part-time da spendere per intero senza diritto al resto;
- incremento dei fondi per la contrattazione integrativa;
- permessi per sottoporsi a terapie, visite specialistiche ed esami diagnostici;
- ferie solidali, ossia possibilità di cedere le ferie a genitori di minori malati gravi che hanno bisogno di una particolare assistenza;
- congedi, aspettativa e diritto al trasferimento in un comune diverso da quello di residenza per le donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione certificati;
- diritto di assentarsi dal lavoro per sottoporsi a terapie salvavita (emodialisi e chemioterapia);
- estensione alle unioni civili dei diritti e delle tutele previste dal CCNL in caso di matrimonio;
- aggiornamento delle tutele previste per i contratti a tempo determinato, ai quali sono estesi i diritti alle ferie e allo studio.
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