"Ho sempre considerato il legislatore che ha operato negli ultimi anni affetto dalla malattia della cosiddetta 'riformite'. I cui sintomi sono una produzione scomposta e spesso illogica di norme e di riti che hanno avuto il solo effetto di gettare l'ordinamento giuridico in uno stato di sempre maggiore incertezza" ha dichiarato il Guardasigilli, illustrando il programma relativo alla riforma del processo civile.
Riforma processo civile: le novità in arrivo
"L'idea di semplificazione normativa che intendo portare avanti, è ben rappresentata dall'immagine di interventi chirurgici, volti ad 'asciugare' l'attuale rito esistente senza, dunque, stravolgimenti inconsulti, forieri di periodi di lunga e controversa interpretazione giurisprudenziale e dottrinale", ha spiegato, sottolineando come "nell'ottica di realizzare un obiettivo di semplificazione con una significativa riduzione dei tempi del procedimento, la dilatazione dell'attività istruttoria rappresenta uno dei punti rispetto ai quali deve essere incentrata una riforma del rito civile".
Addio atto di citazione
Tra le novità concretamente previste, il ministro ha quindi citato "un esempio di intervento assolutamente concreto in grado di ridurre, con certezza, i tempi del processo e di semplificare la vita di tutti gli addetti ai lavori, e cioè: la cancellazione dell'atto di citazione come atto introduttivo, facendo rimanere soltanto il modello del ricorso".
Riforme entro l'autunno
Tutte le riforme, e dunque non solo quella del rito civile, "sono considerate priorità, sui cui interverremo entro l'autunno - ha quindi concluso Bonafede - con interventi governativi o del Parlamento" precisando che "per le questioni che prevedono interventi economici sulle risorse, si aspettano i tempi della finanziaria, come per la prescrizione, per la quale in ottobre ci saranno altri dettagli, quando avremo più dati".
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