di Gabriella Lax - La proposta era arrivata nella passata legislatura dalla deputata Dalila Nesci. Quella dei gruppi di yoga in Parlamento alla ripresa dei lavori dopo la pausa del mese di agosto è un'idea che sta raccogliendo numerosi consensi.
Yoga in Parlamento, la proposta dei Pentastellati
A passare dal "Vaffa" al "namastè" si fa presto dunque perché, contro lo stress decisionale, gli animi dei parlamentari troverebbero nella pratica introspettiva dello yoga un porto sicuro. L'idea della Nesci di fare un corso di Yoga tra Palazzo Madama e Montecitorio è stata ripresa, come riporta Adnkronos, dalla portavoce campana Carmen Di Lauro. Un modo per riprendere contatto con la propria interiorità e mantenere il corpo sano, in sintesi. Un doppio obiettivo secondo la Di Lauro che spiega «Viviamo in una società disumanizzata in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo tra lavoro, computer, tablet, smartphone. Perdiamo il contatto con la nostra interiorità e con il momento presente. Se pensiamo che il governo è dovuto intervenire tramite un decreto per installare sui seggiolini dei bambini un apparecchio che avvisi i genitori in caso di 'dimenticanza' in auto, è evidente che vi è un grosso problema».
Per questo motivo i pentastellati vorrebbero creare dei veri e propri gruppi per fare yoga in Parlamento. Un lavoro di cui era stata antesignana la nesci con una serie di seminari filosofici nel corso dei quali sono intervenuti Roberto Fico, Luigi Di Maio, Nicola Morra, Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Virginia Raggi, Enrica Sabatini, Tiziana Beghin, Andrea Cioffi. Proprio qualche settimana fa, i promotori dell'iniziativa hanno chiesto al presidente Roberto Fico di istituire all'interno della Camera uno spazio dedicato esclusivamente alle attività meditative.
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