di Lucia Izzo - Il decreto dignità (decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87), convertito in legge e in vigore dallo scorso 12 agosto, ha sancito il ritorno dei voucher in agricoltura e nel turismo. Nel dettaglio, in sede di conversione la legge n. 96/2018 ha introdotto l'articolo 2 bis che ha innovato la materia delle prestazioni occasionali.
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In particolare, si è consentito a imprese agricole, strutture alberghiere o strutture ricettive operanti nel settore del turismo, nonché gli Enti Locali, di fare uso dei buoni lavoro come mezzo di retribuzione per under25, disoccupati, pensionati, percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito.
Voucher agricoltura: l'Inps sull'avvio della procedura
La suddetta norma ha apportato significative modifiche alle dichiarazioni inerenti le prestazioni per le imprese operanti nel settore agricoltura, alle informazioni che i prestatori di lavoro devono rendere all'atto della registrazione informatica dedicata alle prestazioni occasionali e alle modalità di erogazione del compenso al lavoratore. Sono stati inoltre creati due nuovi regimi per le aziende alberghiere e le strutture ricettive del settore turismo e per gli enti locali.
Tanto premesso, sul proprio sito internet l'Inps ha preso atto delle innovazioni introdotte dal decreto dignità in materia di prestazioni occasionali per aziende agricole e turismo e ha assicurato che la piattaforma informatica delle prestazioni occasionali verrà progressivamente implementata per garantirne l'adeguamento normativo.
Il primo intervento, a decorrere dal 20 agosto 2018, consente alle imprese operanti nel settore agricoltura di indicare, nella dichiarazione anticipata di prestazione lavorativa, la data di inizio e il monte orario complessivo presunto con riferimento ad un arco temporale non superiore a dieci giorni.
Coldiretti: al via la procedura per voucher in agricoltura
Anche Coldiretti, in una nota diramata nei giorni scorsi, ha annunciato che la procedura Inps per l'utilizzo dei voucher in agricoltura è ai nastri di partenza: si è rammentata l'operatività delle prime modifiche "come l'allungamento della durata da 3 a 10 giorni entro cui è possibile svolgere la prestazione occasionale, un aggiornamento molto atteso dalle imprese agricole con l'inizio della vendemmia".
Per l'associazione si tratta di "un primo segnale di sburocratizzazione che va nel verso auspicato dal mondo agricolo" augurandosi che "anche le altre modifiche previste dalla legge diventino operative con la medesima tempestività all'interno della procedura Inps".
Anche perché con i voucher, ha evidenziato sempre Coldiretti, "circa 50.000 posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna dove sono impiegati soltanto per le attività svolte da disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l'anno precedente".
Secondo i dati forniti dall'associazione, tuttavia, meno del 2% del totale dei voucher è stato impiegato in agricoltura dove i buoni lavoro sono nati e dove rappresentano un valido contributo all'emersione del lavoro sommerso. Assunto confermato dal fatto che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti.
Prima dell'abrogazione, negli ultimi anni sarebbero stati venduti in agricoltura poco più di 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti, pari all'incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito accordate per le prestazioni a pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta - conclude la Coldiretti - a circa 22 milioni di euro all'anno mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di ¼ del totale.
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