di Gabriella Lax - Rischio chiusura per le domeniche ed i festivi anche su Amazon o eBay. Il dibattito sulla chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi travolge infatti anche il liberissimo e-commerce.
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Rischio stop per domeniche e festivi anche per l'e-commerce
La proposta di legge numero 526, illustrata alla Camera dei Deputati dai firmatari Davide Crippa, De Toma, Rachele Silvestri, Vallascas, ad aprile recita «l'ambito di applicazione delle disposizioni proposte è determinato con riferimento a tutti gli esercizi commerciali, comprese le forme speciali di vendita al dettaglio e legate all'e-commerce di cui all'articolo 4, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114». Ciò significa «che nei giorni festivi il consumatore potrà continuare a collegarsi ai siti di e-commerce, scegliere e completare l'ordine di un prodotto, ma dovrà essere chiaro che l'attività commerciale in questione, se si svolge in Italia, non sarà esercitata in alcune delle sue fasi».
Dunque l'ordine inizierà ad essere preparato dal giorno lavorativo seguente.
La proposta chiarisce ancora che «Si provvede conseguentemente all'abolizione delle liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti ripristinando la situazione precedente, con un ritorno alla liberalizzazione completa per i soli esercizi ricadenti nei comuni a carattere turistico».
Aperture domenicali negozi: come funziona in Europa
Se si allarga lo sguardo agli altri paesi europei il lavoro domenicale in nessun caso è completamente vietato. Da un parte ci sono Paesi quali Germania, Grecia e Francia dove le limitazioni sono maggiori, tuttavia esistono, anche in questi casi, delle eccezioni. E ancora, Malta, Ungheria, Finlandia e Danimarca hanno introdotto e successivamente abolito le restrizioni sul lavoro domenicale.
Un dato certo è che nei Paesi in cui esistono divieti o limitazioni eccezioni e deroghe, che abbracciano i negozi di alimentari, panetterie, grande distribuzione, giornalai, stazioni di servizio, stazioni dei treni, aeroporti e musei.
In Francia vale il principio del riposo domenicale. Soltanto i negozi di proprietà privata possono decidere di restare aperti. Le eccezioni riguardano i negozi alimentari, mentre il riposo domenicale è concesso a partire dalle 13. Nello specifico poi, per i lavoratori dei negozi più grandi di 400 metri quadrati, la paga è aumentata del 30%. I negozi non alimentari, invece, hanno la possibilità di aprire previa decisione del sindaco del territorio e la paga è doppia.
In Spagna, ogni Comunità autonoma decide quale sarà il numero totale di domeniche di lavoro annuali autorizzate. Numero che solitamente si assesta sulle 10 domeniche/feste nazionali.
In Germania i negozi restano chiusi la domenica e durante i festivi. Fanno eccezione panetterie, fiorai, giornalai, negozi per la casa, musei, stazioni ferroviarie, stazioni di servizio, aeroporti e luoghi di pellegrinaggio. In Danimarca non c'è alcuna restrizione per le aperture domenicali, però durante le maggiori festività (Natale, Capodanno, etc.) i negozi devono chiudere entro le 15.
Per il resto Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia prevedono tutte la liberalizzazione totale degli orari, senza alcuna restrizione, come attualmente in Italia.