di Gabriella Lax - Dopo la Brexit, non ha senso che una delle tre sedi principali del tribunale unificato dei brevetti sia a Londra. A pensarlo gli avvocati del foro di Milano, che oltre all'ottenimento della prevista sezione locale del Tribunale unificato, ambiscono ad essere una delle due sezioni principali, insieme con la sede di Parigi.
Tribunale unificato dei brevetti sezione principale a Milano
«Se la Brexit farà il suo corso, non ha senso che una delle tre sedi principali del tribunale unificato dei brevetti, ormai di prossima entrata in vigore insieme con il nuovo sistema di brevetto unitario, resti a Londra». Così Remo Danovi, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano che, nella seduta del 13 settembre, ha approvato all'unanimità una delibera con cui sollecita Governo, Regione e Comune «ad una azione congiunta e coordinata in sede europea e multilaterale, insieme con le rappresentanze del mondo produttivo e professionale, affinché Milano, già sede di una "divisione locale" del Tribunale unificato e in possesso di tutti i requisiti logistici e delle competenze giurisdizionali, professionali e imprenditoriali, possa divenire a pieno titolo sede centrale specializzata». Si punta dunque a «sensibilizzare in tal senso il Parlamento e gli europarlamentari, anche promuovendo occasioni di incontro, in particolare con i parlamentari lombardi e di coinvolgere sul tema l'intera avvocatura italiana e le istituzioni forensi».
Nel rilanciare l'iniziativa a sostegno della richiesta del capoluogo lombardo, il presidente ricorda che «Milano è già sede di una divisione locale del tribunale ed è il quarto Paese europeo per numero di brevetti depositati, essendo state scelte la sede principale (Parigi) e le due divisioni (Londra e Monaco) proprio sulla base del maggior numero di brevetti depositati».
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