di Gabriella Lax - Una penalizzazione dell'1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 dell'età pensionabile standard. Questa l'ipotesi che stanno studiando i tecnici dell'esecutivo per riformare la legge Fornero e consentire il pensionamento a quota 100. In vista della nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) di domani, con le nuove stime di crescita del Pil (corrette al ribasso) e gli obiettivi di deficit e debito, si cerca di trovare un sistema per coprire i costi di un'operazione molto dispendiosa.
Quota 100 ma con penalizzazioni
Una prima ipotesi per arrivare a quota 100, come anticipato dal Corriere, prevede che la pensione anticipata sia calcolata col meno vantaggioso metodo contributivo per tutti i versamenti successivi al 1995, anno in cui fu introdotto il nuovo sistema; così facendo si ridurrebbe l'importo della pensione. Una variazione diversa a seconda dei casi e che potrebbe arrivare al 10-15%. Sarebbero non più di due anni i contributi figurativi da conteggiare.
E poi c'è il taglio dell'assegno previdenziale: o con una penalizzazione temporanea, cioè un taglio di 1-1,5 punti percentuali della pensione per ogni anno di anticipo rispetto a 67 anni, oppure, seconda ipotesi drastica, un taglio permanente, ma in questo caso la penalizzazione sarebbe più bassa, i tecnici della Lega parlano di mezzo punto per ogni anno di anticipo, ma potrebbe essere anche un punto.
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