La Conferenza Stato ? Regioni, lo scorso mese di marzo, ha approvato, il Piano nazionale per il contenimento dei tempi di attesa dei cittadini che hanno a che fare con la Sanità. Il Piano individua una nuova impostazione, del tutto innovativa, che consente di individuare con chiarezza la catena di responsabilità, che invece fino ad oggi non era chiara. Il problema viene affrontato su due dimensioni. La prima si riferisce all'obbligo previsto per le Regioni di dotarsi di uno strumento programmatico unico e integrato, nel quale fare confluire e rendere coerenti tutti gli atti e provvedimenti già adottati sul tema delle liste di attesa mentre la seconda si riferisce al livello locale. Sul piano pratico vengono individuate 100 prestazioni prioritarie e si stabilisce che al cittadino è comunque assicurata dalla propria azienda sanitaria locale l'erogazione di queste prestazioni presso specifiche strutture pubbliche o accreditate, nei tempi di attesa comunque fissati dalla Regione e dal Ministero della Salute. A livello nazionale, il Piano individua le prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera per le quali vanno fissati i tempi massimi di attesa da parte delle singole Regioni.
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