di Valeria Zeppilli - A breve, il Ministero della giustizia metterà a consultazione una nuova riforma del processo civile nella quale inserire anche un'importante novità per le controversie di lavoro: la negoziazione assistita.
In questa materia così delicata, la procedura potrebbe portare risultati soddisfacenti, almeno a detta del presidente dell'Associazione italiana giuslavoristi, Aldo Bottini, per il quale in tal modo si andrebbe utilmente a rafforzare il circuito delle soluzioni stragiudiziali delle liti. L'obbligatorietà però, a parer suo, sarebbe inutile.
Negoziazione assistita: l'esperienza del 2014
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A ben vedere, la negoziazione assistita in materia di lavoro non è una vera e propria novità. Quando la procedura fu istituita nel nostro ordinamento, il decreto legge 132/2014 prevedeva il suo utilizzo anche nel diritto del lavoro; con la conversione in legge però, soprattutto in ragione delle perplessità sollevate da Confindustria e sindacati sull'idoneità del meccanismo a conciliare in materia giuslavoristica, quest'ultima venne esclusa da quelle per le quali è prevista la negoziazione assistita.
Le parole di Bonafede
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Ad annunciare in maniera esplicita il ritorno della negoziazione assistita nelle controversie di lavoro è stato il Ministro Bonafede che, nel corso del trentaquattresimo Congresso nazionale forense svoltosi a Catania a inizio ottobre, ha espresso la sua volontà in tal senso, unitamente a quella di eliminare tale meccanismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie nei casi di sinistri stradali. Continuità alla negoziazione, invece, sarà data nel diritto di famiglia e in materia di diritti reali e condominio.
Differenza dalla conciliazione
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La negoziazione assistita nelle cause di lavoro si affiancherebbe a un altro importante strumento di composizione bonaria delle liti: la conciliazione. Mentre in quest'ultima, tuttavia, il ruolo di primo piano viene ricoperto dai sindacati, nella negoziazione protagonisti della gestione delle controversie e gestori della fase delle trattative sarebbero i soli avvocati.
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