di Annamaria Villafrate - Dopo la bocciatura dell'Unione Europea alla prima versione della manovra di bilancio, il Governo Giallo Verde apporta alcuni correttivi, tra cui il "rinvio" del reddito di cittadinanza. Le modifiche però sono talmente lievi che dall'Europa giungono richiami, rimproveri e promesse di procedure d'infrazione nei confronti dell'Italia che, come fanno notare i colleghi europei, sta contravvenendo alle regole da essa stessa sottoscritte nel Patto di Stabilità. Il Governo italiano però non pare troppo preoccupato e si dice disposto a proseguire per la sua strada, promettendo che il reddito di cittadinanza sarà legge entro il 2018 e partirà a marzo 2019.
Procedura d'infrazione se l'Italia non si adegua
Austria e Olanda sono pronte a chiedere la procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, perché la sua manovra, basata sul deficit di bilancio, viola le regole del Patto di Stabilità. L'economia italiana e il suo andamento positivo o negativo, non è infatti una questione meramente interna, ma di dimensioni e rilievo europeo. Non c'è fiducia nella politica economica italiana e se il Governo continuerà su questa strada la crescita non sarà robusta. Questi i timori dei massimi rappresentanti dell'Unione Europea, che invocano un intervento della Commissione.
I rimproveri dei colleghi europei però non sembrano scalfire la volontà del Governo italiano, che si dice deciso a proseguire secondo i piani. Salvini è convinto che se non si esce dalla rigidità di spesa imposta dall'Europa, non è possibile realizzare i due obiettivi principali dell'esecutivo, ovvero piena occupazione e diritti sociali. Di Maio, il linea con il pensiero del Ministro dell'Interno, rassicura su quota 100 e reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza rinviato?
C'è infatti bisogno di tranquillizzare i cittadini italiani visto che, a quanto pare, il reddito di cittadinanza, da "immediato" diventa una misura "da definire." In realtà, rassicura il Ministro del lavoro, il reddito di cittadinanza, fortemente voluto proprio dal M5S a cui appartiene, verrà definito con una legge collegata alla manovra. Di Maio, al question Time alla Camera, spiega che il reddito di cittadinanza sarà legge già a fine 2018, sarà esecutivo a marzo 2019 e che non appena il fondo di 16 miliardi sarà operativo, chiederà al presidente Conte la convocazione del Consiglio dei ministri "per dare il via libera al decreto legge" su questa misura di sostegno, che è stata la bandiera della campagna elettorale dei penta-stellati.
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