di Gabriella Lax - Entro il mese di dicembre ne arriveranno a circa un milione di italiani. Si tratta delle buste arancioni dell'Inps che contengono un documento che consentirà ai lavoratori di stimare, con molti decenni di anticipo, l'importo dell'assegno pensionistico che verrà infine percepito.
Inps, un milione di buste arancioni
Come già avviene in Svezia da oltre dieci anni, gli italiani (con gli ultimi invii anche i dipendenti della pubblica amministrazione) potranno trovare con il riepilogo completo dei contributi versati negli anni di lavoro, una simulazione sull'ammontare della pensione che potranno ricevere raggiunta l'età anagrafica per l'uscita dal lavoro.
Buste arancioni, come funziona il calcolo tra Pil e inflazione
C'è da ricordare però che le stime fornite dall'Istituto possono non essere esatte poiché basate su ipotesi che potrebbero anche non verificarsi. Si pensi che, l'importo pensionistico per chi è stato assunto dal 1995 in poi, dipende solo dai contributi versati nel corso della carriera, che si rivalutano ogni anno in base all'andamento del pil (riguardo quindi la crescita economica del Pese) e dell'inflazione (in relazione cioè all'aumento dei prezzi). A fine carriera, i contributi accumulati e rivalutati formano un valore detto a montante che va poi moltiplicato per un determinato coefficiente variabile a seconda dell'età e il risultato corrisponde all'importo della pensione annua lorda.Si sommi il fattore contributi versati, un peso determinante lo avranno anche il percorso di carriera del lavoratore, eventuali aumenti di stipendio futuri o, al contrario periodi di disoccupazione, che possono capitare ed incidere in maniera non prevedibile in astratto. Dunque la busta arancione fornisce un'idea in linea di massima del futuro pensionistico del lavoratore, se già dai primi calcoli si dovesse riscontrare un importo particolarmente basso il lavoratore potrà pensare ad un eventuale piano "B" (una pensione di scorta con un fondo della previdenza integrativa o piani di risparmio personale).
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