di Lucia Izzo - La notte tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre 2018 rimarrà tristemente nota per la tragedia che si è consumata presso la discoteca "Lanterna azzurra" di Corinaldo, in provincia di Ancona.
- La tragedia di Corinaldo
- Spray al peperoncino usato dalle gang in discoteca
- Spray al peperoncino: è legale?
- Spray al peperoncino: requisiti e caratteristiche tecniche
La tragedia di Corinaldo
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Nell'affollatissimo locale, dove di lì a poco si sarebbe esibito in concerto il celebre trapper Sfera Ebbasta, erano presenti centinaia di persone, per lo più minorenni: nonostante il locale potesse ospitare al massimo 870 persone, si stima fossero stati venduti 1400 biglietti.
Durante la serata, oltre 100 persone sono rimaste ferite e 6 sono decedute, schiacciate dalla folla che si era riversata fuori dal locale presa dal panico poiché nella sala si era avvertito un odore acre, forse a causa di uno spray al peperoncino che sarebbe stato spruzzato presumibilmente per compiere un furto ai danni dei presenti.
Le indagini, ancora in corso, si sono soffermate proprio sul tema della sicurezza dei locale e sul numero di persone presenti. Altro filone, invece, segue la pista della bomboletta di spray essendone stata rinvenuta una all'interno della discoteca e contestualmente dei controlli su coloro che normalmente si recano a questi eventi.
Spray al peperoncino usato dalle gang in discoteca
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In particolare, la vicenda ha portato alla luce il fenomeno delle c.d. gang dello spray urticante che seminano il panico nelle discoteche e ai concerti: i membri del gruppo si mischiano alla folla per derubare gli avventori di catenine, portafogli e smartphone, poi coprono la loro fuga spruzzando spray al peperoncino, con sostanze accecanti e stordenti.
Nei giorni scorsi il Secolo XIX ha riportato la notizia di un ritrovamento in un appartamento a Genova di una collezione di bombolette di spray al peperoncino, assieme a una mappa del Nord Italia dove erano segnati concerti e appuntamenti musicali. La banda di predoni, con sede nel capoluogo ligure, aveva progettato di rapinare gli spettatori durante i festival musicali usando come diversivo proprio spray.
Uno schema affatto nuovo che in passato si era ripetuto molte volte e in diverse città, soprattutto nel corso di eventi particolarmente affollati e di concerti: come riportato dalle notizie di cronaca, in quelle occasioni erano stati fermati molti presunti colpevoli ritrovati in possesso delle bombolette contenenti spray al peperoncino.
Ad esempio, lo spray al peperoncino è stato ritenuto anche causa del panico creato in Piazza San Carlo, a Torino, nella notte della finale di Champions del 3 giugno 2017. A seguito di un'indagine parallela della polizia è stato modificato il capo d'accusa per tali fatti a seguito di un'indagine della polizia: gli agenti hanno evidenziato come all'epoca fosse stato posto in essere stato un tentativo di rapina effettuato da una banda di giovanissimi di origine marocchina utilizzando lo spray.
Tali atti predatori, come mostrano gli eventi di Ancora e Torino, possono arrivare al punto di provocare conseguenze ben più gravi poiché tali gesti criminali, lungi dal fermarsi al furto, possono causare gravi lesioni alle vittime, o anche peggio. E tutto avviene a causa di spray che possono trovarsi in libera vendita, anche sugli shop online, ad un costo anche non eccessivo, che oscilla tra gli 8 e i 20 euro circa.
Spray al peperoncino: è legale?
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In realtà gli spray al peperoncino, e in generale tutti i prodotti a base di peperoncino usati per autodifesa, risultano legalizzati in Italia e regolamentati dal Decreto Ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011.
Si tratta di un Regolamento concernente, in particolare, la definizione delle caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di Oleoresin Capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona.
Questi spray, infatti, sono dispositivi che vengono spesso utilizzati e portati in borsa soprattutto per difendersi dal rischio di eventuali aggressioni. Per essere a norma di legge devono, tuttavia, rispettare una serie di requisiti e caratteristiche tecniche.
Qualora lo spray non sia utilizzato in modo lecito, e sia invece usato per offendere, si rischia il reato di cui all'art. 4 c. L. n. 110/1975 (porto di oggetti idonei ad offendere senza giustificato motivo) e, in caso di lezioni, scatta anche l'aggravante di cui all'art. 585, comma 2, del codice penale. Utilizzare uno spray al peperoncino non a norma, inoltre, ben potrebbe integrare il reato di getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.) oppure quello di lesioni personali (art. 582 c.p.).
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Spray al peperoncino: requisiti e caratteristiche tecniche
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In primis, la vendita e l'uso sono consentite solo ai maggiori di 16 anni e solo a scopo di difesa personale, nel rispetto del principio di proporzionalità che opera nel contesto della legittima difesa. Non è consentito, dunque, un uso distorto volto ad arrecare offesa come avvenuto nei casi di cronaca summenzionati.
Particolare importanza, inoltre, riveste la composizione dello spray al peperoncino, il cui uso sarà considerato legittimo solo se sono rispettate peculiari caratteristiche tecniche: gli spray anti aggressione legali devono contenere una miscela a base di Oleoresin Capsicum (Oc) e la percentuale della sostanza non deve essere superiore al 10%, con una concentrazione massima non oltre il 2,5%.
Sono rigorosamente vietate, invece, le bombolette contenenti sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici. La quantità di miscela nella confezione, inoltre, non potrà superare i 20 ml e la gittata utile della bomboletta non potrà superare i tre metri.
Le bombolette, infine, devono essere vendute sigillate ed equipaggiate di un sistema di sicurezza contro l'attivazione accidentale. La confezione deve riportare anche le istruzioni, le precauzioni d'uso e l'indicazione che l'uso dei prodotti è consentito solo per sottrarsi a una minaccia o a una aggressione che ponga in pericolo la propria incolumità.
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