I chiarimenti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla decisione presa nei confronti di Facebook per l'utilizzo a fini commerciali dei dati degli consumatori utenti
di Gabriella Lax - Dall'Antitrust sono stati comminati a Facebook ben 10 milioni di euro di sanzioni per aver usato a fini commerciali dei dati degli consumatori utenti.
Antitrust sanziona Facebook per uso dati utenti
Secondo quanto accertato dall'Autorità, Facebook induce in modo ingannevole gli utenti a registrarsi nella rispettiva piattaforma, non informandoli adeguatamente, al momento dell'iscrizione, dell'attività di raccolta dei dati forniti (enfatizzando la gratuità della piattaforma), che poi saranno usati a fini commerciali. Attività che viola gli artt. 21 e 22 codice del consumo
, in quanto non consente agli utenti di distinguere tra l'utilizzo dei dati che serve per la personalizzazione del servizio e l'uso dei dati per realizzare campagne pubblicitarie ad hoc. Ancora, secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, la stessa piattaforma social, in violazione degli articoli 24 e 25 codice del consumo, attua una pratica aggressiva poiché condiziona i consumatori costringendoli, senza il loro consenso, alla trasmissione dei propri dati a siti terzi per finalità commerciali. La decisione dell'utente di limitare il proprio consenso comporta la prospettazione di rilevanti limitazioni alla fruibilità del social network e dei siti web/app di terzi; ciò condizionagli utenti a mantenere la scelta pre-impostata da Facebook. In particolare succede che Facebook, attraverso la pre-selezione della funzione "Piattaforma attiva", preimposta l'abilitazione ad accedere a siti web e app esterni con il proprio account Facebook, predisponendo la trasmissione dei dati dell'utente ai singoli siti web/app, in assenza di un consenso espresso da parte dello stesso. Da qui le due sanzioni comminate dall'Antitrust per complessivi 10 milioni di euro, e l'obbligo di pubblicare una dichiarazione rettificativa sul sito internet e sull'app per informare i consumatori.Altri articoli che potrebbero interessarti:
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