Diventa piu' difficile contestare le multe: basta, infatti, il 'gesto' del vigile per rendere valida una contravvenzione. La 'segnalazione manule' dell'agente, avverte la Corte di Cassazione, supplisce al verbale generico che 'non chiarisce in quale direzione' l'automobilista procedeva, in violazione del Codice della strada. Applicando questo principio, la Prima sezione civile ha respinto il ricorso di un motociclista della capitale, Stefano M., multato due volte attraverso due verbali nei quali gli veniva 'contestata la prosecuzione della marcia nonostante tale manovra fosse stata vietata dalla segnalazione manuale dell'agente preposto al servizio di pedana'. In entrambi i verbali, in sostanza, non si specificava la strada nella quale era stata commessa l'infrazione al Cds, ma ci si limitava a fare notare che il divieto era stato espresso con il solo 'gesto' del 'pizzardone' di turno. Una tesi che al motociclista non era servita per farsi annullare la multa dal Giudice di pace di Roma, maggio 2002. La difesa di Stefano M. ha fatto ricorso sino in Cassazione, facendo notare che la 'assoluta genericita' della motivazione del provvedimento', che 'non specificava la strada verso cui era diretto con il suo ciclomotore', comportava 'una violazione del diritto di difesa, non potendo lo stesso controdedurre quanto affermato dal vigile'.
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