di Gabriella Lax - Arriva il taglio delle pensioni d'oro con il prelievo di solidarietà che si snoderà per cinque anni e su cinque fasce, a partire da 100mila euro lordi l'anno ossia 5mila al mese al netto dell'Irpef, senza considerare le addizionali comunali e locali.
Pensioni d'oro ecco i tagli
Secondo la relazione tecnica allegata al maxiemendamento del Governo alla manovra, presentato il 19 dicembre al senato in commissione bilancio e oggi al voto di fiducia, saranno più di 24mila le pensioni d'oro, con quote dell'assegno calcolate con il metodo retributivo, su cui nei prossimi cinque anni scatterà il contributo di solidarietà, a partire da quelle d'importo superiore ai 100mila euro lordi annui.
Come saranno i famigerati tagli?
Come riporta il Sole 24 Ore, il taglio sarà del 15% sulla parte di assegno superiore a 100mila euro e fino al 130mila, del 25% sulla parte compresa tra 130mila e 200mila, del 30% tra 200mila e 350mila, 35% tra 350 e 500mila euro, del 40% oltre i 500mila euro. Sono escluse dal taglio le pensioni di invalidità. Il governo giallo verde è arrivato a questa modifica, abbandonando l'idea di toccare gli assegni già a partire da 90mila euro lordi. Non si parla più di componente retributiva o contributiva dell'assegno, il che significa che il taglio orizzontale sarà sull'intera fascia. Il frutto dei tagli confluirà in un fondo Inps e saranno destinati a adeguamenti socio-previdenziali da definire. Al contributo di solidarietà dovranno adeguarsi gli organi costituzionali che erogano pensioni dirette. Il massimo rischio di incostituzionalità è dato dalla durata dell'intervento, di cinque anni, considerato che per le ultime sentenze della Consulta interventi di questo tipo, oltre alla gradualità, devono essere temporanei. Con questo taglio orizzontale sugli assegni verranno risparmiati circa 80 milioni l'anno.
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