di Gabriella Lax - La manovra abbraccia anche il bonus tv e prevede 151 milioni di euro come contributo per le famiglie in vista dello switch-off nel 2020 che interesserà il 35% dei cittadini del Paese. In questo modo sarà favorito (e facilitato) il passaggio alla nuova tecnologia prevista per i decoder del digitale terrestre che potrebbe coinvolgere il 35% della popolazione. Anche per questo provvedimento c'è stato l'ok della manovra.
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In manovra c'è anche il bonus tv
I fondi, pari a 151 milioni di euro, serviranno alle famiglie per adeguarsi all'entrata in vigore del nuovo standard Dvbt2 per la trasmissione del segnale televisivo, a partire dal 2020 e fino al 2022 per consentire la liberazione delle frequenze destinate al 5G.
Si tratta di un passaggio che toccherà per prime Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, per chiudere con alcune provincie del veneto, Emilia - Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia, Basilicata e le provincie di Cosenza e Crotone.
L'incentivo (cosiddetto bonus tv) è indirizzato a chi deciderà dal prossimo anno di acquistare una nuova tv che supporti il nuovo standard, o un decoder per abilitare alla ricezione del segnale un televisore più datato che non è in grado di "leggere" lo standard Mpeg4.
Niente paura però per chi ha comprato televisioni dal 2017, i nuovi apparecchi supportano già il nuovo standard: quindi il benefit riguarda chi vorrà sostituire gli apparecchi comprati prima di quella data o chi vorrà adeguarli collegando un decoder.
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