Ecco le novità per i tagli alle pensioni più alte previste dalla legge di bilancio 2019, le cosiddette pensioni d'oro

di Gabriella Lax - Il cantiere delle pensioni contenuto nella legge di bilancio è ancora aperto. A partire da quota 100, la cui operatività è contenuta nella bozza di decreto sul reddito di cittadinanza che dovrà essere approvato nei prossimi giorni dal Governo e finendo, last but not least, con il tanto annunciato taglio delle pensioni d'oro. Taglio contenuto nero su bianco nella manovra ma che per essere operativo avrà bisogno di essere recepito e attuato dall'Inps. Nell'attesa che il contributo di solidarietà diventi operativo, vediamo cosa dispone la manovra sui tagli alle pensioni d'oro.

Pensioni d'oro: i "vari tagli"

Il taglio sulle pensioni d'oro (a partire dal 2019 e per la durata di 5 anni) inserito in manovra prevede un contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici (eccetto quelli calcolati con il sistema contributivo) che superano i 100mila euro lordi annui.

Le aliquote delle riduzioni sono pari a:

- 15% per la quota di importo da 100.001 euro a 130.000 euro;

- 25% per la quota da 130.001 euro a 200.000 euro;

- 30% per la quota da 200.001 euro a 350.000 euro;

- 35% per la quota da 350.001 euro a 500.000 euro;

- 40% per la parte eccedente i 500.000 euro.

La riduzione si applica in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici e in ogni caso non si applica alle pensioni interamente liquidate con il sistema contributivo. Sono inoltre escluse le pensioni di invalidità e ai superstiti nonché i trattamenti riconosciuti in favore delle vittime del dovere o di azioni terroristiche.

Il fondo risparmio

I risparmi conseguenti alla riduzione confluiranno in un apposito "Fondo risparmio sui trattamenti pensionistici di importo elevato" che viene istituito presso l'Inps e gli altri enti previdenziali interessati. Le somme che confluiscono nel fondo ad hoc resteranno accantonate.


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