di Gabriella Lax - Le riforme che riguardano il processo penale e quello civile saranno oggetto di un unico disegno di legge delega a febbraio. A chiarirlo è il ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede, nel suo intervento nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. In questo senso afferma il guardasigilli la giustizia dovrà «restituire centralità alle istanze e ai diritti dei cittadini, nei confronti dei quali deve recuperare credibilità».
- Bonafede: a febbraio un ddl con le riforme dei processi penali e civili
- Anno giudiziario 2019: Bonafede, giustizia tra le priorità del governo
- Anno giudiziario 2019: gli interventi di Mammone ed Ermini
Bonafede: a febbraio un ddl con le riforme dei processi penali e civili
[Torna su]
Un nuovo anno giudiziario che deve segnare una svolta per la giustizia italiana. I numeri e le cronache raccontano di tanti italiani che, mossi dalla sfiducia, rinunciano a far valere i propri diritti. E questo nonostante magistratura e avvocatura italiane siano riconosciute come eccellenze a livello internazionale. E, a tal proposito, «È giunto il momento che la politica si faccia carico di realizzare, nell'interesse dei cittadini, un assetto normativo che non miri semplicemente alla riduzione quantitativa del contenzioso ma al miglioramento qualitativo del servizio giustizia» afferma il ministro. Per quanto riguarda la riforma dei processi penale e civile, conferma Bonafede, «a febbraio le riforme della procedura penale e della procedura civile saranno oggetto di un unico disegno di legge delega» e, il loro obiettivo, sarà «da un lato, la costruzione di un procedimento penale improntato a canoni di sicurezza, efficienza e snellimento per garantire la piena attuazione dell'articolo 111 della Costituzione; dall'altro lato, a un processo civile che miri all'efficienza della Giustizia, quale fattore decisivo per la piena tutela dei diritti dei cittadini e per la ripresa economica del Paese».
Anno giudiziario 2019: Bonafede, giustizia tra le priorità del governo
[Torna su]
Che la giustizia sia una delle priorità per il Paese lo provano i numeri: il bilancio di previsione per il 2019 nell'area giustizia prevede un aumento di oltre 324 milioni di euro rispetto all'anno precedente. E ancora, a proposito della nuova manovra «Sul versante degli organici - spiega Bonafede - è stato predisposto un piano straordinario di assunzioni che prevede dal 2019 il reclutamento di 3.000 unità di personale amministrativo giudiziario, 360 magistrati vincitori di concorso nonché di ulteriori 600 nuovi magistrati che andranno a incrementare la pianta organica, 35 dirigenti per gli istituti penitenziari e la creazione di 7 dirigenze speciali per gli istituti penali per minorenni. Infine, l'assunzione di 260 unità civili per il DAP, oltre a 1300 agenti di polizia penitenziaria».
Bonafede, lotta alla corruzione in primo piano
La corruzione «drena risorse alle componenti sane del tessuto economico e produttivo, riduce gli spazi di libera concorrenza per le imprese virtuose, compromette il fisiologico funzionamento della pubblica amministrazione e soprattutto rappresenta una fonte di sostentamento, nonché uno strumento di infiltrazione, per la criminalità organizzata anche di carattere mafioso» chiarisce il ministro aggiungendo che, per questo, l'approvazione della legge anticorruzione «in questi primi mesi di lavoro rappresenta, quindi, un risultato fondamentale anche perché segna un mutamento culturale per recuperare l'educazione alla legalità come patrimonio di tutti». Tra gli altri punti toccati dal ministro nella sua relazione: la rivisitazione dell'istituto della prescrizione; l'intervento per il contrasto della violenza di genere con il "Codice rosso"; l'impegno per migliorare le condizioni di vita nelle carceri; il miglioramento e la messa in sicurezza delle strutture che ospitano i tribunali, alcuni dei quali versano in situazioni drammatiche; l'importanza dell'avvio del progetto degli uffici di prossimità. Il ministro, infine, ha ricordato risultati ottenuti in sede internazionale, tra cui spiccano gli accordi bilaterali con Stati esteri (Albania, Romania e Marocco in particolare) per far scontare la pena nei Paesi di origine ai detenuti stranieri attualmente in Italia, l'impegno per assicurare alla giustizia italiana terroristi latitanti (a partire dall'arresto di Battisti) e lo sforzo, in ambito Onu, per dare una più efficace applicazione alla Convenzione di Palermo, fortemente voluta da Falcone, per il contrasto internazionale alla criminalità organizzata.
Anno giudiziario 2019: gli interventi di Mammone ed Ermini
[Torna su]
Sempre durante la cerimonia, il vicepresidente del Csm David Ermini, ha ricordato l'impegno dell'organo nei prossimi mesi, che definirà le pratiche relative ai 129 posti direttivi o semidirettivi pubblicati nello scorso autunno, e pubblicherà tutti i posti prossimi alla vacanza, «nel rispetto dei tempi». Sul fronte dei procedimenti sono in calo quelli civili (-4,85%) e quelli penali (-4,1%). I dati sono stati illustrati dal presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, Il calo dei procedimenti civili è una costante degli ultimi anni, passando dai circa 6 milioni del 2009 ai poco più di 3 milioni e 600mila al 30 giugno 2018. «Tra luglio 2017 e giugno 2018 - afferma Mammone - le nuove iscrizioni si sono ridotte davanti ai tribunali mentre sono rimaste sostanzialmente stabili dinanzi ai giudici di pace e alle corti d'appello". Sempre a livello nazionale, in ambito penale "sono diminuiti anche i nuovi procedimenti iscritti (-2,6%) e quelli definiti (-4,%).
Scarica pdf anno-giudiziario-2019-relazione-bonafede• Foto: giustizia.it