di Gabriella Lax - È in arrivo Irpef-IresPlus. Si tratta di un'imposta sostitutiva che, secondo la proposta di legge della Lega, si applicherà a partire dal 10% del reddito dichiarato in più rispetto all'anno precedente dal contribuente, che sconterà un'aliquota d'imposta di favore pari al 15%.
Irpef-IresPlus la proposta
Questa è la proposta della Lega di far venir fuori tutta la materia imponibile per finanziare al termine di un triennio l'avvio della flat tax. In questo modo, come riferisce Italia oggi, il contribuente sarà esente dagli accertamenti, ad eccezione dei casi di reati gravi. La proposta è contenuta nel progetto di legge n. 1501, presentato alla Camera e sostenuto dalle firme di tutti i deputati della Lega in commissione finanze. La nuova imposta riguarderà i soggetti che già pagano l'Irpef o l'Ires, siano essi titolari di partita Iva o società. L'aliquota è pari al 15% e va a sostituire Irpef, Ires e addizionale regionale e comunale. Si tratterebbe, in ogni caso, di un correttivo in corsa al sistema della flat tax finora approvato che ha evidenziato la pecca di non spingere verso una crescita di fatturato in prossimità della soglia massima di 65 mila euro (regime forfettario) o di 100 mila euro (flat tax). Il meccanismo per cui il fatturato oltre quella soglia è tassato con un'aliquota molto bassa, il 15% appunto, è il tentativo di superare questo difetto. È prevista l'applicazione dell'imposta (della durata di 3 anni) dal 1° gennaio 2020 sui redditi conseguiti nel 2019.
Irpef-IresPlus, i benefici per il contribuente
Perché scatti il prelievo sarà necessario che il contribuente dichiari almeno il 10% in più rispetto all'anno precedente. Oltre il tetto del 10% emerso non sono previsti accertamenti fiscali se non nel caso di reati tributari particolarmente gravi o di frodi fiscali. Tra gli altri benefici previsti: sul reddito eccedente soggetto all'imposta sostitutiva non saranno dovuti i contributi previdenziali e assistenziali, in deroga alle regole in vigore. Fermo restando la possibilità di optare per il versamento dei contributi previdenziali in forma volontaria «al fine di aumentare la propria quota pensionistica di accantonamento». Ed ancora, se per i due anni successivi la base imponibile supererà il reddito dichiarato al lordo degli oneri deducibili dell'anno 2019, maggiorato della percentuale Istat dell'anno, di una percentuale del 10%, il reddito si considererà conforme. E ciò comporterà, come detto la non accertabilità, fatti salvi reati tributari per cui scatta il procedimento penale o mancata dichiarazione di redditi esteri.
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