Il dato emerge dalla relazione annuale per il 2019 fornita dalle organizzazioni partner della piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo

di Gabriella Lax - Maglia nera per l'Italia per quanto riguarda la libertà di stampa che è «chiaramente peggiorata». Il nostro Paese risulta tra quelli con il maggior numero di avvisi pubblicati sulla piattaforma nel 2018: tredici allarmi sono stati focalizzati sull'Italia, lo stesso numero della Federazione Russa.

Italia peggiorata su libertà di stampa

L'allarme viene dalla Relazione annuale per il 2019 redatto dalle organizzazioni partner della piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo. Il lavoro ha visto insieme: Federazione europea dei giornalisti, Federazione internazionale dei giornalisti, Associazione dei giornalisti europei, Article 19, Reporter senza frontiere, Comitato per la protezione dei giornalisti, Index on Censorship, International Press Institute, International News Safety Institute, Rory Peck Trust, Unione europea di radiodiffusione e PEN International.

Secondo il report, nel nostro Paese la libertà di stampa si è chiaramente deteriorata lo scorso anno, a testimoniarlo il fatto che le violazioni segnalate alla Piattaforma è più che triplicato rispetto al 2017. Nella relazione è scritto che l'Italia è «lo stato membro dell'UE con il più alto numero di minacce attive sulla piattaforma», per un totale di 19. Inoltre «Da giugno 2017, le autorità italiane non hanno risposto a tutti gli avvisi pubblicati sulla piattaforma».

Cosa ben più grave: «la maggioranza degli allarmi registrati nel 2018 sono stati registrati dopo l'insediamento ufficiale del nuovo governo di coalizione il 1 giugno». Il report si schiera contro i due vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che «attraverso i social media esprimono regolarmente una retorica particolarmente ostile nei confronti dei media e dei giornalisti». Ancora, in generale, in Italia si registra un clima di «crescente violenza» contro i giornalisti «particolarmente preoccupante» e le maggiori minacce sono rappresentate da mafia e la criminalità. Queste forze occulte costituiscono «una delle più gravi minacce» contro i cronisti. E per comprenderlo basta leggere i numeri: sono 21 i giornalisti che vivono sotto scorta, mentre «molti altri sono stati intimiditi e assaliti da membri di gruppi neofascisti».


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