di Gabriella Lax - Caso Tav, per ora resterà tutto fermo. Sarà ridiscusso integralmente il progetto della Tav, la linea Torino-Lione, in applicazione dell'accordo tra Italia e Francia, così come previsto dal contratto di governo. Così M5S-Lega, con un testo firmato dai capigruppo di 5 Stelle e Lega, Francesco D'Uva e Riccardo Molinari, e votato ieri alla Camera (con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti) hanno trovato un accordo sulla mozione relativa alla Tav.
Tav congelata da ridiscutere
Il testo riassume la travagliata storia della Tav: la scelta di realizzare l'asse ferroviario Torino-Lione assunta durante il vertice italo-francese di Torino del 29 gennaio 2001, perfezionata con l'accordo supplementare del 5 maggio 2004, il progetto definitivo approvato dal Cipe con delibera del 20 febbraio 2015. Si passa poi al ragionamento sull'analisi costi-benefici chiesta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha dato mandato di predisporre una nuova valutazione dell'adeguamento dell'asse ferroviario in questione. Lo scopo, è scritto sul testo, sarà quello di consentire «un'allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisionale, con cognizione di causa, se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative». si legge. Il ministro italiano Danilo Toninelli e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato una lettera «per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base». Si tratterebbe di un percorso che, secondo Toninelli persegue «l'obiettivo di avere un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione Ue. Secondo la Corte dei Conti europea, l'analisi costi benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi».
Tav congelata, le reazioni
Per il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il tema Tav: «C'è nel contratto e negli accordi che il progetto andava rivisto e poteva essere ridimensionato arrivando a tagliare 1 miliardo di opere che potevano essere evitate, investendo invece sulla metropolitana di Torino. È chiaro che stiamo andando verso questo percorso. Io lavoro per un Paese che va avanti, ci sono anche altre sensibilità al governo
. Quindi se si può tagliare su costi spropositati è giusto ragionarci». Insiste intanto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria: «Tutti i cantieri pubblici già cominciati, quelli che sono stati già oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi». Lo stesso Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega spiega: «Le opposizioni gridano al lupo al lupo, ma in realtà la posizione della Lega resta sempre la stessa: richiamiamo il contratto di governo che ci impegna a valutare come realizzare quest'opera nel rispetto degli accordi internazionali». Secondo il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, si tratta di «una decisione che devono prendere le due repubbliche. Vedremo alla fine chi la spunterà».Leggi anche Tav: tutte le tappe della vicenda sulla ferrovia Torino-Lione