di Gabriella Lax - Volantini pubblicitari che intasano le cassette postali e, in tanti casi, così la "posta" vera quella desiderata e attesa può cadere e disperdersi o, peggio, restare alla mercé di chiunque. E poi foglie, foglietti e dépliant che restano ammassati e poi cadono in terra e sporcano sia le aree private che quelle pubbliche. Molti comuni sono andati al contrattacco con delle ordinanze contro il volantinaggio selvaggio.
Condominio, sentenze sul volantinaggio selvaggio
È vero che in molti casi i volantini accumulati creano danni. Dall'altro però c'è l'art. 41 della Costituzione
che riconosce l'iniziativa economica privata come libera. Tale principio è stato espresso in una sentenza del Tar Lombardia con la sentenza numero 1133 del 21 giugno 2012 che affermava che «la distribuzione di volantini a mano lungo le strade e in generale nei luoghi pubblici, anche in prossimità degli edifici (ove sono collocate le bussole che ospitano la posta ed il materiale pubblicitario) è un'attività essenzialmente libera, e l'amministrazione non vanta poteri regolatori suscettibili di incidere direttamente nel rapporto tra gli operatori commerciali e i potenziali clienti». C'è poi la sentenza del Tar Puglia n.3435 del 2015 che stabilisce che è illegittima l'ordinanza sindacale che consente la distribuzione di volantini o altro materiale pubblicitario all'interno delle cassette postali esclusivamente in un solo giorno della settimana, e soltanto in un ristretto arco orario, e che obbliga gli operatori a comunicare anticipatamente alla polizia municipale lo svolgimento dell'attività e le generalità dei soggetti incaricati della distribuzione.D'altro canto, contro il telemarketing "selvaggio" milita anche il recente regolamento che estende l'iscrizione al registro delle opposizioni anche alla pubblicità cartacea (leggi Registro opposizioni: stop a pubblicità via posta).
Condominio, i comuni contro il volantinaggio selvaggio
Intanto, una serie di comuni ha fatto ricorso alle "maniere forti". L'ultimo caso, segnalato a metà febbraio, è quello del comune di Agrigento, come riporta la stampa locale, la polizia municipale è entrata in azione ed ha sanzionato tre giovani che, nei pressi di alcuni semafori della città, stavano promuovendo, attraverso la distribuzione di volantini, alcuni spettacoli.
A metà del 2018, sempre in Sicilia, il comune di Capaci, con l'ordinanza n. 39 ha dato attuazione ad una politica a tutela dell'ambiente, del decoro urbano e dell'igiene pubblica. Perciò, si legge nell'ordinanza «si è reso necessario regolamentare la distribuzione del materiale pubblicitario dal momento che l'uso frequente e massiccio di questa forma di pubblicità, a cui ricorrono le aziende, determina un aumento del degrado urbano con conseguente aumento dei costi per l'ente, che ricadono poi sulla cittadinanza, ai fini dello smaltimento dei rifiuti di carta e dell'igiene pubblica». Lo stesso a Gravina di Puglia, nel febbraio del 2018, per tutelare l'ambiente, e salvaguardare la pulizia della città, il sindaco ha emanato un'ordinanza con la quale si regolamenta la distribuzione di volantini, manifesti o altro materiale pubblicitario e, per i trasgressori, sanzioni fino a 500 euro e l'obbligo di rimborso delle spese di pulizia dei luoghi. • Foto: 123rf.com