Un testo che si prefigge di portare un valido contributo di conoscenza sul delicato problema dei delitti informatici, oggi ancora non del tutto conosciuti, se non dagli addetti ai lavori e sul delicato fenomeno del cyberbullismo che sempre più si presenta come delicato problema nell'uso delle tecnologie informatiche da parte dei nativi digitali. L'importanza della consapevolezza dei rischi che sussistono navigando in rete e la scarsa personalizzazione degli autori di fatti illeciti induce a ritenere che vi sia una sorta di impunità per chi naviga in rete, in virtù dell'anonimato offerto dal web.
Ma internet riserva amare sorprese, come ad esempio la impossibilità di cancellare le tracce delle proprie connessioni ed azioni, che risulteranno sempre rintracciabili dalla Polizia postale attraverso adeguate tecniche di digital forensics ed alta investigazione informatica.
Il ruolo poi dei genitori e della scuola risulta basilare per scongiurare tutti i pericoli rinvenienti dal mondo virtuale , accattivante e allo stesso tempo misterioso, intrigante ma estremamente pericoloso.
Giusto rilievo vien dato alla disamina criminologica di tutti i cybercrime e, dunque, quello che più interessa: i nativi digitali, la nuova generazione di giovani che vivono la quotidianità restando connessi ad internet. Conoscere per difendersi, da molestatori cyberpedofili, cyberstalker, truffatori informatici, ed in genere da tutte quelle insidie mediate dall'uso del mezzo informatico.
Il volume spazia dalla psicologia criminale ed i meccanismi di disimpegno morale che determinano la c.d. deumanizzazione e la modifica inconsapevole del comportamento attraverso l'uso, spesso smoderato, delle tecnologie informatiche da parte dei giovani e della società in generale.
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