di Redazione - Aggiornata la lista nera dei paradisi fiscali che da 5 paesi ora ne conta ben 15.
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La Ue infatti ha aggiunto al quintetto di territori (in termini tecnici "giurisdizioni fiscali non cooperative") che non avevano preso impegni dopo la prima black list del 2017 (ossia Samoa Americane, Guam, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini Usa) altri dieci paesi: Aruba, Barbados, Belize, Bermuda, isole Fiji, isole Marshall, Oman, Vanuatu, Dominica e gli Emirati Arabi Uniti.
Su questi ultimi, l'Italia aveva espresso riserve alla discussione nell'Ecofin sulla lista nera Ue, ritenendo che il paese stesse facendo abbastanza per garantire la trasparenza fiscale.
In ogni caso, il ministro dell'economia Tria ha proposto un emendamento "che di base dice che, se ci sono miglioramenti si possono delistare i Paesi anche durante l'anno" ha riferito il commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, a Bruxelles. "Sono abbastanza sicuro - ha proseguito - che potremo trovare una soluzione il prima possibile: se gli Emirati rispettano - gli impegni presi - perché non toglierli dalla lista nera?". Quindi "l'emendamento italiano è stato approvato all'unanimità".
Per 34 paesi, invece, rimane la "lista grigia" che sarà monitorata nel corso del 2019, mentre per 25 giurisdizioni è giunta la rimozione anche da tale lista.
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