I governi dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla semplificazione delle norme sull'Iva per le vendite online

di Gabriella Lax - Dal 2021 ci saranno nuove regole a disciplinare l'Iva per quanto riguarda le vendite a distanza. Il cambiamento è frutto dell'accordo raggiunto di governi dell'Ue ed è dovuto alla direttiva n. 2017/2455/UE, recepita dalla legge di delegazione europea 2018, che prevede una serie di semplificazioni.

Vendite online, dal 2021 nuove regole Iva

In una nota, la Commissione europea ha espresso soddisfazione per l'intesa raggiunta durante l'Ecofin, ed ha poi specificato che l'adozione definitiva delle nuove regole avverrà quando arriverà il parere consultivo del Parlamento europeo. L'obiettivo della nuova regolamentazione, a partire dal 1° gennaio 2021, è quello di alleggerire gli operatori da eccessivi obblighi Iva che divengono ingiustificati per operazioni occasionali o di modesto importo, da un lato. Dall'altro serve adeguare la normativa alle attuali modalità delle vendite, effettuate con grande frequenza su internet. Tra le nuove regole spicca l'introduzione di un'unica soglia di 10.000 euro per le vendite a distanza in entrata e in uscita e l'estensione della responsabilità solidale ai fini Iva ai soggetti che gestiscono il marketplace e facilitano la vendita. Gli Stati potrebbero, secondo i calcoli, riuscire a recuperare i 5 miliardi di euro di introiti fiscali persi nel settore ogni anno, una cifra che arriverebbe a 7 miliardi di euro entro il 2020.

Iva online, cosa prevede la riforma

Le nuove regole faranno in modo che un nuovo sistema dell'IVA sia pronto per le imprese di vendita online dal 2021. Il sistema così si arricchisce di elementi innovativi fondamentali e necessari affinché le imprese online possano trarre pieno vantaggio dal mercato unico europeo. In quattro punti ecco cosa prevede la riforma: in primis, introduzione di un'unica soglia di 10.000 euro ed eliminazione di quelle indicate da ciascun Paese UE per le vendite a distanza "in entrata" e "in uscita"; riconoscimento della facoltà di applicare il regime del MOSS (Mini One Stop Shop), nel caso sia obbligatoria l'identificazione IVA nel Paese del cliente privato oppure quando il fornitore opti per tale identificazione; nuova definizione di "vendita

a distanza", che contempla anche l'ipotesi in cui il fornitore interviene indirettamente nel trasporto o nella spedizione dei beni; estensione della responsabilità solidale ai fini IVA ai soggetti che gestiscono il marketplace e facilitano la vendita.

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